Qualcuno è convinto che Jeremy Menez sia un tipo bizzoso e tutt’altro che accomodante, motivo per il quale non si è mai legato con nessuna squadra in maniera atavica, avendo anche un rapporto altalenante con i suoi tifosi. Ma il Menez visto finora in maglia rossonera sembra tutta un’altra persona. Obbediente e professionale, non ha mai fatto polemica sulle scelte di Filippo Inzaghi, che lo ha insignito dopo poche settimane dall’inizio del campionato con il titolo di leader dell’attacco.
La Gazzetta dello Sport di oggi ribadisce la grande qualità di Menez sotto porta, in vista di un derby che può proclamarlo ancor di più idolo del momento e fargli persino vincere il duello a distanza con l’altro bomber milanese Mauro Icardi. Il dubbio è sul ruolo in cui verrà impiegato: si parla di un ritorno come ‘falso nueve’, ovvero come centravanti con libertà d’azione e di movimento. Una posizione che ama particolarmente e nella quale ha tutta la capacità di esprimersi sfruttando velocità e senso del gol.
Ma la forza stagionale di Menez sta anche nell’aver cambiato ruolo senza mutare la media-gol e il livello delle prestazioni; da esterno alto, dopo l’arrivo di Mattia Destro, non ha smesso di segnare e di essere decisivo, nonostante sia noto come il francese non prediliga tale ruolo. Un Menez universale dunque, che fa impazzire anche Silvio Berlusconi, il quale ieri a Milanello gli ha pubblicamente fatto i complimenti per i 16 gol realizzati. E che stasera possono anche aumentare.
Redazione MilanLive.it