Paolo Maldini è pronto a rientrare dalla porta principale di Milanello e diventare finalmente un dirigente rossonero. I rumors riguardo al nuovo ruolo interno dell’ex capitano si legano con quelli che vedono Bee Taechaubol, imprenditore thailandese, pronto ad acquisire con la sua cordata gran parte delle quote Milan e scalzare sia la famiglia Berlusconi sia la concorrenza ‘orientale’ da tale proprietà. E quello di Maldini è il primo nome che si farebbe per cominciare un nuovo ciclo societario e dirigenziale.
Nel frattempo, in attesa di buone notizie sul fronte asiatico, Maldini si confessa con un’intervista (in onda stasera) a Gazzetta TV concessa al giornalista Paolo Condò e riguardante il suo passato da difensore del Milan e della Nazionale italiana, fatto di successi, trofei e anche tante lotte in campo con avversari di livello. Un estretto pubblicato oggi dalla ‘rosea’ vede l’ex numero 3 elogiare il suo contendente più forte, quel Diego Armando Maradona che faceva impazzire alla fine degli anni ’80 i difensori avversari.
“Diego era il top – ha ammesso Maldini – un giocatore dai mezzi tecnici e fisici straordinari. Si sentiva la sua presenza quando ci giocavi contro, spronava la squadra ed era la prima voce del coro. Prendeva molti calci e veniva maltrattato, ma non si è mai lamentato. Ogni tanto lo sentivi dire ad inizio partita che stava poco bene e che non avrebbe potuto dare il massimo, poi invece diventava ‘un mostro‘ e trascinava la squadra con colpi pazzeschi“.
Redazione MilanLive.it