Mai la Cina è stata così vicina all’Italia ed in particolare al mondo del calcio nostrano. Dopo l’acquisizione da parte del magnate Wang Jianlin del pacchetto di maggioranza di Infront Sports, leader della gestione dei diritti tv, anche il Milan sembra indirizzato verso una partecipazione proveniente sempre dal paese più esteso e popolato del mondo. Come scrive oggi la Gazzetta dello Sport, molti indizi puntano questa soluzione, ultimo dei quali il contatto di ieri sera ad Arcore tra Silvio Berlusconi ed un intermediario cinese.
Si tratterebbe di Richard Lee, uomo d’affari già noto alle cronache milanesi: nell’ottobre scorso era giunto a San Siro, ospite proprio di Berlusconi, per assistere a Milan-Fiorentina e per trattare le strategie d’arricchimento del brand rossonero in Oriente. Ieri la visita di Lee ha avuto ben altro scopo: pare che sia la figura di riferimento di una ricca cordata cinese pronta ad acquisire la quota di maggioranza del Milan. Il tutto prende forma se si considerano le parole presunte di Berlusconi rivelate da Askanews ieri, secondo cui il Cavaliere avrebbe rivelato ad amici e colleghi di aver già ceduto il club a tale cordata per un totale di 75% di quote azionarie.
Smentite, tra l’altro non ufficiali, a parte che il Milan stia pensando di cedere almeno parte delle proprie quote è ormai risaputo. Richard Lee è solo l’ultimo personaggio a presentarsi di persona, visto che già il thailandese Bee Taechaubol, altro capo di una cordata asiatica, sta praticando la due diligence, ovvero la revisione complessiva dei conti societari. Ancora difficile stabilire chi ci sia dietro Lee: potrebbe rappresentare Zong Qinghou, il magnate delle bevande gassate, o quel Mr. Pink che ha fatto soldi in america con le bibite energetiche. Il mistero si infittisce, ma aprile sarà il mese decisivo per capire se il Milan del futuro parlerà mandarino o qualche altro idioma esotico.
Redazione MilanLive.it