L’edizione odierna de Il Corriere dello Sport ha intervistato il difensore rossonero Gabriel Paletta, uno degli ultimi rinforzi in casa Milan proveniente dal Parma. L’italo-argentino, giunto sul finire della sessione di gennaio, è divenuto titolare in poche settimane, superando le concorrenze nel ruolo di stopper e approfittando anche dei tanti infortuni in rosa. Ecco le sue parole in esclusiva.
Il prossimo impegno dei ragazzi di Filippo Inzaghi sarà contro il Palermo e questo è il suo pensiero sulla sfida e sul temibile duo Vazquez-Dybala: “Sarà una sfida durissima, conosco bene entrambi gli attaccanti, formano una coppia perfetta anche se sono tutti e due mancini. Sono rapidi e letali in contropiede, dovremo stare attenti alle loro qualità. Si conoscono molto bene, sono amici anche fuori dal campo e hanno un’intesa vincente“.
Alla fine del campionato mancano 10 gare ed il Milan ha il dovere di finire in maniera dignitosa la stagione. Il difensore milanista la pensa così: “Abbiamo 10 partite a disposizione per provare a rientrare nel giro dell’Europa che conta. Saranno match delicatissimi, alcuni scontri diretti contro altre squadre che puntano alle zone di vertice. Sarà importantissimo cominciare a vincere con continuità, noi ci crediamo. Inzaghi? Ci infonde le sue idee con convinzione, è giovane e deve maturare come tecnico ma spero che alleni per tanti anni“.
Paletta ha poi parlato dei problemi della difesa rossonera e anche del compagno di squadra Suso: “Io sono arrivato a gennaio e secondo me la situazione non è così disastrosa come si possa pensare, abbiamo fatto male giusto a Firenze dove abbiamo preso due gol evitabili. Suso? Siamo diventati subito amici, si sta allenando con grande voglia, sono sicuro che si farà notare da qui a fine campionato”.
Sulla Nazionale, che si era conquistato nella passata stagione riuscendo anche a partecipare ai Mondiali, ha espresso il seguente pensiero: “Se farò bene nel Milan sono sicuro che tornerò ad essere considerato dal ct per un posto in azzurro. Oriundi? Possiamo dare una mano anche noi, se il passaporto è regolare non vedo perché non si debba essere convocati. Conte predilige la difesa a tre, io sono prontissimo“.
Infine ha espresso il suo pensiero sul crack del Parma, club nel quale si è fatto notare in Italia e che è finito al centro di molte questioni da qualche mese a questa parte: “La situazione era complicatissima, ci avevano fatto tante promesse che si sono rivelate solo bugie. Parma e i suoi tifosi non meritano questa umiliazione. Ghirardi non è stato chiaro con tutti noi, ma la figura del calciatore è stata rivalutata: non è vero che pensiamo solo ai soldi“.
Redazione MilanLive.it