Fondazione Fiera Milano il 31 gennaio ha chiuso il bando per la raccolta delle proposte di riqualificazione dei padiglioni 1 e 2 della vecchia Fiera. La decisione verrà presa entro la fine di aprile. La Gazzetta dello Sport riporta che sono 6 i progetti presentati, ma 2 sono stati bocciati subito e dunque sono rimasti 4 in corsa: il Magnete con il polo tecnologico di Prelios, il Village con l’oratorio laico del consorzio Cile-Arcotecnica-Pkf, la Milano alta con il chilometro verde di Vitali e la casa del Diavolo, il nuovo stadio del Milan.
La decisione verrà presa da Fondazione Fiera, ente di diritto privato che agisce con autonomia ma che può risentire dell’influenza del Comune di Milano e della Regione Lombardia. Il suolo del Portello rimarrà comunque di sua proprietà, ma ne cederà l’utilizzo al miglior offerente con il progetto più convincente.
I criteri che verranno seguiti per selezionare il vincitore del bando sono 3: economici (la garanzia che chi vincerà possa generare business pluridecennali), la sostenibilità (l’impatto urbanistico) e la compatibilità (con le attività fieristiche). Gli abitanti del quartiere hanno già espresso la loro contrarietà al progetto stadio del Milan, ma Fondazione Fiera Milano non si farà influenzare.
Il presidente Benedini poco tempo fa aveva rivelato che c’erano 2 proposte considerate tra le più interessanti e tra queste, lui non l’ha detto, ci sarebbe anche quella del Milan. L’impianto sportivo voluto fortemente da Barbara Berlusconi dovrebbe nascere proprio di fronte alla sede, anch’essa voluta dalla figlia del presidente Silvio Berlusconi. Disegnato da Arup insieme al Politecnico di Milano, immagina un’arena dalla forma di un isolato urbano, integrato con il quartiere grazie alle sue dimensioni «metropolitane»: alto massimo 30 metri, capienza di 48mila spettatori, scavato per 10 metri sotto il livello della superficie stradale, pensato per essere raggiunto coi mezzi pubblici, a rumore zero. Ospita un liceo sportivo e spazi da mettere gratuitamente a disposizione dei cittadini. Per costruirlo, sarà necessario demolire la Fiera e allargarsi in due aree confinanti (una privata, l’altra pubblica): investimento da 300-320 milioni.
Il Magnete, ovvero il polo della tecnologia e dell’innovazione proposto dal gruppo Prelios, avrebbe un’importanza sociale. Pensato non solo come un parco giochi tecnologico tout court o strettamente un’area commerciale, ma anche un luogo dove fare attività con gli strumenti del nuovo millennio in una commissione di generi e di opportunità. I punti forti sono la presenza nel progetto di un museo digitale, di negozi di robotica, di droni ed alta tecnologia e di centri di sviluppo. Ma per l’area è previsto spazio per la musica musica, per la bicicletta, un polo medico con ambulatorio e un day hospital.
La Milano alta, progetto presentato da da Vitali Spa in partnership con Stam Europe, prevede molto verde di rendere l’area molto più verde con la creazione di una Green Street, la sopraelevata verde, con un percorso ciclo-pedonale lungo 1 km a 7 metri di altezza che si sviluppa lungo il fronte di viale Scarampo, ispirato alla High Line di New York, collegando dall’alto la Fiera, il MiCo e l’area di City Life. Ci saranno spazi per attività ricreative e per il tempo libero, d’intrattenimento, di relax e di lavoro innovativo per l’insediamento delle startup.
Infine c’è il Village, consorzio d’impresa composto da Arcotecnica, Cile e Pkf che mira a mettere in piedi un Portello Village, una Community Hub, definito un oratorio laico. Un polo di aggregazione di oltre 30mila mq distribuito su 4 livelli con palestra e aree eventi per attività sportive (outdoor, indoor e anche acquatiche), ristorazione, negozi, attività culturali e ricreative, un centro benessere termale e una clinica di medicina dello sport.
Fonte: Gazzetta dello Sport – Milano