Dopo l’exploit con la maglia del Torino, né all’Atletico né al Milan, Alessio Cerci è riuscito ad impressionare. Tante le possibili motivazioni, una di queste prova a darlo Gianluca Zambrotta. Attualmente sulla panchina del Chiasso, in seconda divisione Svizzera, l’ex terzino azzurro ha commentato così al portale algerino ‘Le Buteur’ l’esperienza fallimentare di Cerci in Spagna: “Le cose sono diverse in Spagna rispetto all’Italia. Una squadra come Atletico Madrid di Simeone, ha le proprie caratteristiche sul piano sia mentale che tattico. Il tecnico argentino lavora molto sul fattore psicologico con i suoi giocatori, un po’ come fa Antonio Conte. Ci sono diversi giocatori che hanno dimostrato che erano fisicamente a pezzi a causa del carico di lavoro negli allenamenti. Penso che sia stato proprio questo il problema di Cerci all’Atlético Madrid.”
L’esperienza sulla panchina del Chiasso potrebbe essere un trampolino di lancio per Zambrotta. Sulla possibilità di allenare in futuro il Milan, l’ex difensore rossonero risponde così: “Molto difficile. Se guardiamo soprattutto a quanto sta accadendo ad Inzaghi, che dopo aver vinto il Viareggio con il Milan, sta trovando grosse difficoltà perché con la prima squadra è tutto completamente diverso. In una grande squadra come il Milan, ci sono mille volte più responsabilità rispetto ad un club di minor blasone”. Rimanendo sul tema Inzaghi, Zambrotta fa il punto sulla sua situazione al Milan: “Pippo fatto un lavoro eccezionale, anche se manca di esperienza in questo settore. Gli si deve dare il tempo di lavorare.”
Infine un pensiero per il calcio italiano, sempre meno competitivo rispetto ai campionati esteri: “Innanzitutto, uno dei principali problemi è la concorrenza dei grandi club europei che riescono ad acquistare i migliori giocatori del mondo avendo una disposizione economica enorme che i club italiani non possono permettersi attualmente. Anni fa la Serie A era popolata da grandi giocatori grazie agli stipendi onerosi che gli venivano offerti, ora questo non è più possibile perché club come Manchester City, Manchester United, PSG, Real Madrid e Barcelona hanno molte più risorse economiche”.
Redazione MilanLive.it