Nel 1998, a fine campionato, il Milan era decimo in classifica, allenato da Fabio Capello ritornato dopo anni di assenza per cercare di salvare una stagione praticamente buttata al vento. Non ci riuscì e pareggiando in casa contro il Parma fece scattare proteste al limite dell’inciviltà, con il match bloccato per ben 7 minuti dalla foga negativa degli ultras. Billy Costacurta ebbe persino uno scontro diretto con un tifoso al centro di Milano, si respirava un clima duro e di protesta vera.
Oggi, a 17 anni di distanza, più che la contestazione regnano gelo e indifferenza in casa Milan: è la Curva Sud che sciopera, rendendo San Siro vuoto e poco rumoroso, decretando l’allontanamento per motivazioni tutt’altro che semplici da spiegare. La Gazzetta dello Sport parla di un deserto curvaiolo rappresentato da un unico striscione raffigurante la scritta ‘Game Over’ piuttosto emblematica, come nei videogiochi, seguita da un sarcastico ‘Insert Coin #saveacmilan‘. Una protesta silenziosa e fredda che mostra l’animo dei tifosi più caldi, disamorati e stufi di una dirigenza distante e poco incline a confrontarsi con il proprio pubblico.
E poco conta in tal senso la vittoria sul Cagliari di ieri, così come Adriano Galliani, tra i più contestati dalla Sud, che ricorda come “Il presidente Berlusconi prese questo club quando i libri contabili erano già in tribunale”. Il rispetto e la riconoscenza per l’era vincente del Cavaliere non sono mai venuti a mancare, ma è l’ora di maturare, rivoluzionarsi, evitare il logorio. I tifosi hanno scelto di chiederlo con questa protesta silenziosa.
Redazione MilanLive.it