Milan, scatta il toto-allenatore: Conte il sogno, Sarri la certezza. E torna di moda Spalletti

Antonio Conte & Stephan El Shaarawt (Getty Images)
Antonio Conte & Stephan El Shaarawt (Getty Images)

Entro fine marzo, secondo la Gazzetta dello Sport, il Milan dovrà scegliere l’allenatore con cui cominciare la stagione prossima, visto che con ogni probabilità Filippo Inzaghi sarà messo da parte, ben che gli vada a fine maggio dopo il termine di questo travagliato campionato. Scatta dunque ufficialmente il toto-allenatore in casa rossonera, e la rosa dei candidati comincia a stringersi. Ecco quali sono i nomi e le rispettive percentuali di ‘sbarco’ a Milanello.

 

Antonio Conte (20%): è il sogno per antonomasia, il tecnico che sposterebbe gli equilibri del campionato come già mostrato alla guida della Juventus. Il problema è la Nazionale e quell’impegno firmato sino ad Euro 2016 difficilmente stracciabile. Qualcuno ipotizza un doppio incarico tra Italia e Milan, ma le polemiche sarebbero troppe e gli impegni molto stretti. Ma se prevarrà la voglia di allenare un club e la noia nel seguire solo la Nazionale, Conte può tornare realmente in auge.

 

Vincenzo Montella (20%): l’uomo ideale cercato da Silvio Berlusconi. Giovane, bravo, simpatico e adattabile. Le sue caratteristiche dopo tre anni alla Fiorentina sono ormai note, un tecnico in grado di cambiare modulo senza problemi ne’ confusioni, che sa giocare con o senza una prima punta. Il problema qui è il costo: servono 5-7 milioni di clausola per strapparlo alla viola.

 

Maurizio Sarri (20%): il nome che piace meno ai tifosi rossoneri ma che potrebbe rappresentare l’affidabilità, la maturità, il nuovo che avanza con la gavetta giusta alle spalle. L’esempio di Arrigo Sacchi forse non è troppo attuale, ma per il Milan sarebbe un affare: non costoso, in linea con il progetto giovani e italiani, porterebbe con se’ quel Mirko Valdifiori che tanto piace a Galliani. Non è il primo della lista ma può diventarlo.

 

Luciano Spalletti (15%): l’idea che ogni tanto ritorna come una moda che passa e che si ripresenta dopo anni. L’ex guida dello Zenit è spesso stato accostato ai destini rossoneri, ma prima il Milan aveva Ancelotti e non intendeva privarsene, poi lo stesso tecnico di Certaldo ha preferito l’avventura in Russia. Ora il tempo sembra propizio, ma qualche dubbio sulla natura caratteriale dell’allenatore sorge sempre, una personalità forte come la sua potrebbe spaccare lo spogliatoio piuttosto che rinvigorirlo. Scelta da prendere con il massimo dell’oculatezza.

 

Redazione MilanLive.it

 

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