Filippo Inzaghi uomo solo al comando. C’è chi dice che la sua permanenza sulla panchina rossonera sia dettata dal fatto che la squadra lo stia continuando a seguire e che non vi siano fratture all’interno dello spogliatoio. In teoria tutto vero, visto che a parte uno sfogo di Alessio Cerci più enfatizzato del dovuto il giovane tecnico del Milan non ha mai dovuto alzare la voce per zittire i suoi uomini.
Eppure, come sottolinea stamane il Corriere dello Sport, arrivano le prime critiche dall’interno al suo metodo tattico; Mattia Destro ad esempio, centravanti d’area di rigore proprio come era Inzaghi a suo tempo, non è contento dell’atteggiamento globale mostrato a Firenze: “Dopo il vantaggio dovevamo continuare ad attaccare e spingere, alla fine ci siamo abbassati troppo” – ha ammesso l’ex romanista poco dopo il 2-1 subito in rimonta dai viola.
Per non parlare di Philippe Mexes, leader ‘inascoltato’ della difesa milanista; il francese nel finale della gara giocata al ‘Franchi’ aveva intuito la brutta aria che tirava dalle parti della sua area, tanto da richiamare l’attenzione di Inzaghi ma senza esito. Uno scontro frontale però placato dalle stesse dichiarazioni di ieri sera del difensore: “Ci siamo abbassati troppo anche per la bravura degli avversari, ci siamo intimoriti e abbiamo subito i due gol“. Mexes dunque difende l’allenatore, ma è evidente che le sue qualità di gestione della partita siano ancora in forte dubbio.
Redazione MilanLive.it