Antonio Conte non sta vivendo un’esperienza sulla panchina della nazionale italiana come quella che si aspettava quando ha accettato l’incarico datogli dalla FIGC. La poca collaborazione dei club nel fornirgli i giocatori per degli stage gli ha fatto anche pensare di mollare il ruolo da commissario tecnico, salvo poi averci ripensato dopo aver parlato con il presidente Franco Tavecchio. All’ex allenatore della Juventus manca anche il lavoro sul campo quotidiano, quello che si può svolgere normalmente quando si è alla guida di un club e che viene invece meno se si è ct di una nazionale.
Nell’intervista concessa al settimanale Chi, Antonio Conte parla proprio della sua avventura in azzurro evidenziando cosa non gli sta piacendo e quali possono essere le sue scelte per il futuro: “Prima avevo un contatto quotidiano con i giocatori, ma ho deciso con il cuore e ho scelto la Nazionale in un momento difficile. Spero di aver fatto bene. Mi piace lavorare e mi sono reso conto che da commissario tecnico è più difficile farlo farlo con continuità. Questo mi ha un po’ deluso. Futuro? Io voglio insegnare calcio e vincere. Ora sono in nazionale, poi vedremo se andare all’estero o accettare un progetto in Italia“.
Conte è stato accostato anche al Milan, ma dovrebbe rimanere in nazionale almeno fino all’Europeo del 2016 che si disputerà in Francia. Solo dopo prenderà in considerazioni le offerte provenienti dai club, italiani e/o stranieri.
Redazione MilanLive.it