Questa volta c’eravamo andati vicini. Fino al 93′ il Milan stava vincendo una partita che, come al solito, sul piano del gioco non aveva certo impressionato positivamente ma che avrebbe potuto dare un po’ di morale alla truppa di Filippo Inzaghi nel caso in cui fossero stati ottenuti i 3 punti. Invece i soliti banali errori hanno sentenziato l’ennesima condanna di una squadra che non sembra proprio in grado di non farsi male da sola e di uscire da questa maledetta crisi di risultati in cui è piombata nel 2015.
Paradossalmente Inzaghi è finito più la graticola di altre volte dopo una gara nelle quali le sue colpe sono inferiori a partite ben peggiori di questa contro il Verona. Sicuramente il fatto di inserire al 78′ Salvatore Bocchetti al posto di Giampaolo Pazzini è stato sbagliato, perché in tale maniera ci si è arroccati troppo in difesa rinunciando ad avere un punto di riferimento davanti che potesse in qualche modo tenere alta la squadra. Ma se nel finale viene commesso un pasticcio come quello avvenuto in occasione del gol di Nico Lopez, le colpe non possono essere dell’allenatore.
Pippo si sta rivelando inadeguato ad allenare in una realtà come quella del Milan odierno, confusionaria e priva di qual si voglia progetto, e non si sa se sarà mai in grado di affermarsi come tecnico. La scelta della società di puntare su di lui è stata completamente sbagliata, sia perché lui non ha esperienza (e per il momento neanche le capacità) e sia perché la squadra affidatagli non è all’altezza di quelli che erano gli obiettivi. Sicuramente se guardiamo l’organico, non si può dire che il Milan valga l’attuale posizione in classifica. Ma quando la affidi ad un allenatore alle prime armi i risultati rischiano di essere negativi, soprattutto quando nello spogliatoio mancano dei veri leader che possano aiutarlo.
Ci ricordiamo tutti quando in rossonero avevamo una sfilza di senatori e chi guidava la squadra doveva preoccuparsi solamente di metterla in condizione di rendere al meglio sul campo, mentre sul piano comportamentale e dell’atteggiamento non c’era bisogno di grande sforzo. Lo scenario da qualche tempo è completamente cambiato. La vecchia guardia non ha leadership e carisma per trascinare i compagni. Coloro che si sono alternati con la fascia da capitano al braccio non hanno mai dimostrato di meritarla. Non è un caso che molti tifosi sul web abbiano proposto di affidarla a Diego Lopez, uno dei pochissimi a salvarsi in questa stagione. Proprio l’ex Real Madrid andrà convinto a restare l’anno prossimo, perché ha delle qualità sprecate in un Milan fuori da tutto ciò che conta.
Tornando alla questione relativa all’allenatore, si era parlato di un esonero di Inzaghi per sostituirlo con Cristian Brocchi. Per ora non c’è stato questo passaggio di consegne. E per fortuna! Sarebbe stato un altro errore, l’ennesimo da parte della dirigenza. L’ex centrocampista di Milan e Lazio sta facendo un buon lavoro con la Primavera e interromperlo solo per fargli traghettare una disastrata prima squadra fino a fine campionato sarebbe stata una pessima scelta. In via Aldo Rossi sembra che non vi siano alternative, però. Mauro Tassotti non sembra disposto a prendere le redini del gruppo e i tecnici di buon livello che firmerebbero un contratto fino a giugno non ce ne sono. Qualcuno ha menzionato Alberto Zaccheroni, uno che non fu certo trattato bene da Silvio Berlusconi ai tempi. C’è chi invoca Clarence Seedorf, ma i suoi rapporti con società e alcuni giocatori non è certo idilliaco.
La sensazione è che Inzaghi continuerà a rimanere al suo posto. Si prenderà le colpe, che solo in parte ha, facendo da capro espiatorio di Milan con dei vertici societari che non ci mettono mai la faccia e che mai si assumono le loro responsabilità quando sbagliano. E’ più comodo che venga scaricato tutto sull’allenatore di turno. Prima Leonardo (quello che avrebbe dovuto vincere il campionato nel 2009 secondo Berlusconi), poi Massimiliano Allegri (continuamente delegittimato), successivamente Seedorf (‘rapito’ in Brasile e scaricato in poche settimane in maniera becera) e infine Inzaghi. Attendiamo ora l’esito della partita contro la Fiorentina.
Si continua a parlare degli allenatori ed è normale farlo quando non ci sono i risultati, ma è bene sempre andare oltre e fare analisi più ampie prendendo in considerazione le enormi colpe del duo Berlusconi-Galliani in tutta questa situazione. Qui lo si ripete fino alla nausea e si continuerà a farlo fino a quando tutti apriranno gli occhi.
Matteo Bellan (segui @Teo_Mat_Bel)