Ad oggi, il paragone tra Mattia Destro, attuale centravanti del Milan, ed il suo predecessore ‘flop’ Fernando Torres è assolutamente calzante. Entrambi con la maglia numero 9 sulle spalle, entrambi in gol contro l’Empoli per la prima e unica volta in rossonero, tutti e due poco serviti dai compagni ed in calo dopo l’exploit iniziale. La Gazzetta dello Sport sottolinea queste similitudini, anche se il neo attaccante avrà più tempo dello spagnolo per inserirsi nel contesto Milan.
Una situazione ben visibile, con Destro che viene accusato di partecipare poco alla manovra, ma a sua volta viene servito e cercato con scarsa frequenza. Una media di 19 palloni toccati a partita, troppo poco in realtà per un giocatore che fa dell’istinto e della concretezza sotto porta le proprie armi migliori. Di base ha le caratteristiche giuste per trascinare a suon di gol il Milan lontano dalla crisi e da zone poco nobili della classifica, ma va aiutato.
Anche Filippo Inzaghi lo ha appoggiato, da vecchio bomber d’area di rigore qual’è stato: “Destro deve stare tranquillo, sapevo che inizialmente non avrebbe avuto troppi palloni da giocare, ma sta a noi servire le punte nel modo migliore. Lui ha queste caratteristiche, tocca poche volte la sfera ma la sa trasformare in oro“. Il messaggio è chiaro, per non creare un Torres-bis bisognerà inserire Destro negli schemi offensivi, in tutto e per tutto.
Redazione MilanLive.it