Se c’è una cosa che in uno spogliatoio di una grande squadra di calcio può dar fastidio e portare ruggini interne è il cosiddetto ‘favoritismo’ da parte dell’allenatore verso alcuni giocatori in particolare. E’ proprio questa l’accusa mossa dalla Gazzetta dello Sport di oggi a Filippo Inzaghi, il quale avrebbe praticamente regalato i galloni di elemento intoccabile ed imprescindibile a Jeremy Menez, il bomber del Milan attuale con 12 gol segnati in campionato.
Menez mai come in questa stagione era stato un inamovibile della propria squadra, visto che tra Roma e Psg ha giocato con poca continuità e spesso si ritrovava tra i comprimari. Inzaghi invece stravede per il francese, che anche nelle sue giornate di luna storta resta in campo con la speranza che trovi la giocata individuale per colpire. Questa decisione sembra aver causato qualche malumore nello spogliatoio, e più di un compagno di squadra si chiede perché Menez è spesso al di sopra delle parti e quasi mai punito con panchina o sostituzione nonostante recenti prove insufficienti.
A Verona contro il Chievo sabato scorso sarebbe stato da sostituire dopo 45′, vista la prova opaca e senza spunti, ma Inzaghi ha preferito desistere, dovendo anche forzatamente togliere l’infortunato Riccardo Montolivo. La realtà è che in un Milan così poco preparato dal punto di vista tattico, si vive alla giornata sperando proprio nei colpi di genio dei singoli. E chi meglio dell’estroso Jeremy può togliere le castagne dal fuoco?
Redazione MilanLive.it