Schemi, preparazione e infortuni: i tre crucci del Milan di oggi

Filippo Inzaghi e Mauro Tassotti (getty images)
Filippo Inzaghi e Mauro Tassotti (getty images)

Il colloquio di ieri di Adriano Galliani con l’intero staff del Milan è stato utile per scavare a fondo sui problemi attuali della squadra rossonera. Nella sua analisi odierna, la Gazzetta dello Sport, divide in tre fasi l’eventuale ricerca della cura ideale per riportare il Milan di Pippo Inzaghi verso lidi e futuri migliori.

 

Il primo cruccio riguarda gli schemi ed il gioco, dunque una questione che riguarda in primis proprio Inzaghi; il presidente Silvio Berlusconi non è affatto contento della gestione del suo pupillo, incapace di trovare una formazione equilibrata ne’ di creare un gioco propositivo e un minimo divertente. A Verona si è visto un Milan sterile, incapace di calciare verso la porta di Bizzarri se non dalla distanza. Dopo il flop Torres, lo schema rossonero rischia di bruciare anche Mattia Destro eludendolo troppo spesso dalla manovra offensiva. Inzaghi si difende parlando di scarso carattere di alcuni elementi e di troppi infortuni in rosa, ma si tratta di una questione delicata che rischia di pregiudicare la sua permanenza a Milanello.

 

Il secondo punto è la preparazione atletica: Galliani ieri ha parlato anche con il capo dei preparatori rossoneri Daniele Tognaccini, il quale ha rassicurato l’ad sulle condizioni positive degli uomini a sua disposizione. In effetti i numeri danno ragione al tipo di preparazione, la squadra corre sempre quanto gli avversari ed i problemi in campo non vanno imputati a ragioni atletiche. L’idea è che la squadra non segua molto i dettami di Inzaghi e dunque anche la buona capacità di sforzo di base rischia di sopperire al peggio.

 

Infine il problema infortuni, quello più evidente in termini numerici e non solo. Il Milan da gennaio in poi ha il record di giocatori fermi per guai muscolari (solo El Shaarawy si è infortunato per una frattura) e ciò preoccupa non poco l’ambiente. Galliani sta pensando di suggerire il ‘metodo Conte‘ ai suoi preparatori: allenamenti in settimana improntati su maggiori sforzi e carichi fisici per non incappare durante le partite in sovraccarichi muscolari o distrazioni di qualsiasi tipo alle articolazioni. Un esempio da seguire per il Milan del futuro.

 

Redazione MilanLive.it

 

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