Umorale e discontinua è l’anima del Milan visto negli ultimi mesi sotto la guida di Filippo Inzaghi. Lo stesso carattere secondo la Gazzetta dello Sport di oggi dei suoi uomini di qualità, coloro che in match bloccati o complicati dovrebbero prendere per mano e dare una sterzata al resto del gruppo. I cosiddetti leader ieri non hanno funzionato e il Milan si è spento già quasi all’alba del match del Bentegodi.
Sotto accusa sono capitan Riccardo Montolivo ed il genio Jeremy Menez, due elementi dalla qualità superiore ma ieri bloccati da una prova incolore che si è manifestata tra condizioni atletiche negative e tanto nervosismo. Montolivo, piazzato troppo sull’out mancino, non ha mai preso per mano la squadra, prima nascondendosi poi tentando giocate solitarie non convincenti. Un problema ai flessori lo ha persino tolto dal match dopo soli 45′.
Menez non è andato granché meglio: primo tempo impalpabile e nervoso, con un’ammonizione giusta ai suoi danni e tanti litigi con l’arbitro Calvarese. Un pochino meglio nella seconda parte, ma sempre titubante e poco lucido, come nell’azione di contropiede che poteva portare al vantaggio poi sventata da Mattiello. Montolivo e Menez sono i simboli del Milan di oggi, capaci sulla carta ma senza indole nella realtà.
Redazione MilanLive.it