Pugno duro, durissimo del Milan nei confronti di Pablo Armero; le sua assenze da allenamenti con la prima squadra e dalle convocazioni per le partite del weekend sembravano essere dettate da problemi muscolari, che in realtà fino a poche settimane fa avevano messo fuorigioco il terzino colombiano. Ma l’intenzione primaria di Pippo Inzaghi e dello staff è un’altra, legata soprattutto al suo recente passato ed alle scelte che lo hanno condizionato.
Armero, attualmente legato all’Udinese ma in prestito ai rossoneri per una stagione, ha rifiutato il trasferimento al Genoa lo scorso gennaio. La situazione fu chiara da subito: il Milan trova l’accordo con il grifone e con Luca Antonelli per uno scambio alla pari, ma il sudamericano tentenna e a poche ore dalla chiusura della sessione dice no, nonostante il Milan gli avesse già spiegato le proprie ragioni e le intenzioni future. Armero rifiuta non essendo convinto di cambiare aria a metà stagione e nel frattempo Galliani chiude per Antonelli, acquistato a prescindere per rinforzare la rosa.
E’ qui che arriva la scelta di staff e dirigenza di usare un piglio severo nei confronti di Armero, relegato in tribuna quasi come un fuorirosa, un esubero indesiderato. La stessa soluzione era stata adottata dal Milan per Philippe Mexes, che aveva rifiutato a fine agosto le proposte di club esteri restando sul groppone delle casse del club, per poi essere rispolverato a causa dei tanti infortuni in difesa. Dunque Armero resterà fino a giugno ai margini del club rossonero, forse rimpiangendo di aver rifiutato l’ipotesi genoana.
Redazione MilanLive.it