La Gazzetta dello Sport di oggi analizza la tabella di marcia del Milan di Filippo Inzaghi e prova ad ipotizzare una rimonta al momento impossibile verso le zone ‘europee’ della classifica. I rossoneri per puntare al quinto posto, l’ultimo utile per un piazzamento diretto in Europa League, dovrebbero praticamente non sbagliare più, cercando di ottenere una trentina di punti nelle ultime quindici partite, ovvero ritrovare quella media di 2 punti a incontro che ha mantenuto fino all’ottava giornata di andata.
Per Inzaghi un’impresa davvero ardua, anche solo nel parlarne, viste le tante incertezze ed un gioco che stenta ad arrivare nonostante tutti i cambi di modulo e di schemi offensivi attuati. L’esperto in rimonte sulla panchina del Milan si chiama Massimiliano Allegri, l’attuale tecnico della Juventus che nel 2013 con una marcia straordinaria riuscì ad agganciare il terzo posto mentre all’andata aveva toccato anche la dodicesima posizione. Ma il suo Milan, a 15 giri dalla fine, aveva dieci punti in più di quello odierno.
Quello che fa restare ottimisti è che il Milan di allora non era affatto una squadra dal tasso tecnico maggiore di quella di oggi. Non c’erano i campioni alla Thiago Silva o alla Ibrahimovic, l’attacco era guidato da Mario Balotelli in stato di grazia, ma per il resto si puntava sullo zoccolo duro Abbiati, Abate, Montolivo, El Shaarawy. Nulla di diverso da oggi, ma quello era un Milan concreto, feroce e persino fortunato. Ad oggi qualità che mancano assolutamente.
Redazione MilanLive.it