Una delle tante anomalie di una stagione ricca di incomprensioni e risultati scioccanti in casa Milan è l’assenza di una formazione tipo da schierare in campo, per dare almeno un segnale, un’impronta di chi è titolare e di chi ci si può fidare maggiormente. La Gazzetta dello Sport di oggi ricorda come Pippo Inzaghi ha il record di 23 formazioni diverse schierate in 23 giornate, dato clamoroso dovuto a diversi fattori.
Avere un undici di base titolare avrebbe portato vantaggi di non poco conto, soprattutto per una squadra rinnovata e con una nuova guida tecnica: si sarebbero appresi movimenti e schemi più in fretta, le gerarchie sarebbero state rispettate trovando anche dei leader naturali con il passare del tempo. Inzaghi avrebbe trovato anche un modulo base da mantenere senza sperimentarne ogni domenica uno nuovo. Gli infortuni e la rosa troppo ampia non hanno agevolato il tutto.
Ecco che la Gazzetta cerca di schierare, per media-voto ed esperienza, una ‘formazione tipo’ del Milan di oggi, quella sulla carta più affidabile. Il modulo è il 4-3-2-1, l’albero di Natale con cui i rossoneri tanto bene hanno fatto prima della sosta invernale. In porta ovviamente Diego Lopez, tra i più continui della stagione; difesa con a destra Abate, che prima degli stop muscolari aveva ben impressionato. Centrali Alex e Paletta, con quest’ultimo preferito a Mexes e Bocchetti nonostante le recenti amnesie. A sinistra Antonelli che ha avuto un impatto ottimale con la realtà Milan.
Centrocampo a tre formato da Poli-De Jong-Montolivo, preferiti ai discontinui Muntari e Van Ginkel. In attacco viene il bello: fuori Honda e Cerci, nonostante siano tra i calciatori più dotati tecnicamente, con in campo Bonaventura e bomber Menez alle spalle di un Destro che rappresenta la vera speranza futura dei rossoneri sotto porta. Avesse avuto la possibilità di schierare sempre questo undici chissà, magari Inzaghi ora avrebbe più punti e maggior credito personale.
Redazione MilanLive.it
