M’Baye Niang è rinato. Con la doppietta rifilata al Verona, l’attaccante francese è diventato il fiore all’occhiello del Grifone. Dopo le tante panchine al Milan e i fischi di San Siro, il classe 1994 ha trovato la sua dimensione ideale in quel di Genova, sponda rossoblu, un ambiente che ha saputo accoglierlo, credendo nelle sue qualità e disponibile ad aspettarlo. Il merito di questa rinascita però è da attribuire principalmente a Gian Piero Gasperini. Il tecnico del Genoa lo voleva fortemente già in estate e ha insistito ulteriormente nella sessione di gennaio, quando il presidente Enrico Preziosi si è accordato con l’amico Adriano Galliani per un prestito secco.
Secondo quanto riportato da calciomercato.com proprio la formula senza diritto di riscatto avrebbe spinto il Milan ad accettare la cessione del francese. Erano infatti arrivate al club di via Aldo Rossi da Amburgo, Mainz, Besiktas e Standard Liegi che prevedeva un trasferimento a titolo temporaneo con il diritto di opzione ad una cifra prestabilita. Ma Galliani ha rifiutato tali proposte, perché crede ancora nel ragazzo, e le prestazioni messe sul campo a Genova dimostrano che ha ragione.
Il Gasp era rimasto stregato dalle doti tecniche e fisiche di Niang ed era sicuro che, fatto giocare da prima punta e datigli gli stimoli giusti, sarebbe esploso. Gasperini ci ha visto lungo e, trasformato in “vero nueve”, il calciatore transalpino si è inserito a meraviglia nei meccanismi offensivi del Genoa trovando anche i primi gol in Serie A. Ora sta ancora all’attaccante dimostrare di essere maturato e di potersi meritare il rientro al Milan. Il club gli ha promesso di parlarne in primavera, quando si capirà chi allenerà la squadra rossonera e se Niang potrà rientrare nel progetto.
Andrea Panzeri – Redazione MilanLive.it