Il calcio è una scienza inesatta e ricco di stranezze incomprensibili. Lo ricorda Tuttosport parlando della parabola di Andrea Pirlo, ex di turno della sfida serale tra la sua attuale squadra, la Juventus, e il club che lo ha lanciato nell’olimpo del calcio, il Milan. Tutto parte dal 2011, quando il regista rossonero viene bocciato da Allegri e lasciato partire in scadenza di contratto senza troppi clamori.
Meno di quattro anni dopo i due si ritrovano alla Juventus e Allegri si coccolo quel figlioccio rinnegato al Milan, dandogli ancora un ruolo chiave nella sua formazione, come stasera quando entrambi affronteranno il proprio passato. I rossoneri ancora rimpiangono la cessione a parametro zero di Pirlo ai rivali juventini, ricordando i tentativi di sostituirlo nell’economia della rosa e del gioco negli ultimi anni.
Il primo ‘anti-Pirlo’ fu l’olandese Van Bommel, giocatore di personalità ed esperienza straordinaria ma con caratteristiche diverse. Fu la sua presenza a mettere da parte il numero 21, ma l’età avanzata del mediano non diede possibilità di vederlo spesso in campo con il Milan. Al suo posto è arrivato il connazionale Nigel de Jong, altro mastino senza troppa qualità, altro elemento diversissimo dunque da Pirlo.
Per riportare qualità al centrocampo Galliani ha provato a prendere Riccardo Montolivo, per molti da anni l’erede designato di Pirlo, il quale però tra ruoli non all’altezza e discontinuità non si è mai avvicinato a certi livelli. In estate è arrivato il baby Van Ginkel, altro regista di talento ma fragile come pochi e subito bocciato dalla piazza rossonera. E presto potrebbe arrivare anche Daniele Baselli, gioiello dell’Atalanta tutto classe e personalità. Che finalmente al quinto tentativo il Milan azzecchi il vero erede di Pirlo?
Redazione MilanLive.it