Nel giorno della presentazione ufficiale di ben cinque nuovi arrivati nella rosa del Milan, tengono banco le parole dell’ad Adriano Galliani, uno che quando parla e ci mette la faccia difficilmente dice banalità. Il dirigente rossonero ha presentato l’evento di ieri a Casa Milan, una conferenza multipla in cui lo stesso Galliani ha trovato comunque tempo e modo per dire la sua.
Un Milan molto italiano, con ben cinque dei sei nuovi arrivati a gennaio che sono di nazionalità nostrana, compreso Gabriel Paletta, argentino ormai considerato azzurro a tutti gli effetti. Come ricorda la Gazzetta dello Sport, il Milan ha bisogno di riprendersi l’Europa con Filippo Inzaghi al timone, e Galliani in qualche modo ha provato a mantenere la fiducia pubblicamente: “Non ci sono aut-aut in questo senso, se arriva sesto rimane mentre da settimo va via. Non ragioniamo così, puntiamo solo a lavorare a testa bassa e pedalare. Inzaghi ha un altro anno di contratto e dunque resterà“.
Galliani difende il suo pupillo ma cade nella trappola quando fraintende una domanda su Antonio Conte, accostato negli ultimi giorni alla panchina rossonera: “Conte felice quando verrà a Milanello? Ma abbiamo già Inzaghi ed è italiano anche lui“. Un lapsus su una domanda che in realtà si riferiva alle visite dell’attuale ct azzurro nei centri sportivi italiani. Galliani corregge il tiro e dà la colpa ai giornali e ai rumors degli scorsi giorni, ma l’errore potrebbe aprire nuove valutazioni da non sottovalutare.
Redazione MilanLive.it