Filippo Inzaghi giunge alla serata del bivio; il calcio è crudele e nonostante l’impegno e l’affetto dei tifosi rossoneri, il giovane tecnico rischia seriamente l’esonero dopo la gara di oggi, contro quella Lazio che sabato scorso ha umiliato e messo in mostra tutti i difetti del suo Milan, nervoso e timoroso, incapace di reagire e di mantenere il vantaggio. Ecco perché la gara dei quarti di Coppa Italia è l’ultima chiamata utile per Super Pippo, che in caso di successo resterà sicuramente saldo in panchina.
La squadra lo segue, non c’è un problema di ammutinamento o rivoluzione dello spogliatoio, anzi, Pippo è l’allenatore rossonero più apprezzato all’interno tra gli ultimi passati per Milanello. Alla Gazzetta dello Sport lo conferma Jeremy Menez, uno dei pochi a tirare i remi della pesante barca: “Siamo tutti con il mister, vogliamo ritrovare la vittoria. Il problema è evidente, ci manca la cattiveria da grande squadra. A Torino e Roma eravamo in vantaggio ma non siamo stati capaci di mantenerlo. Stasera non possiamo sbagliare“.
E nel frattempo Inzaghi, come già successo sempre in coppa contro il Sassuolo, riscopre il ‘vero nove’, lanciando Giampaolo Pazzini come prima punta in un tridente classico ed offensivo, soluzione che dovrebbe portare più profondità e pericolosità al gioco rossonero. Dalla partenza di Ibrahimovic, uno che era in grado di fare la prima e la seconda punta senza problemi, il Milan pecca nel trovare soluzioni offensive ideali. I flop di Pato, Matri e Torres ancora bruciano dalle parti di Milanello, ma stasera servirà la verve di Pazzini per uscire dalla crisi.
Redazione MilanLive.it