Nella conferenza stampa di venerdì Filippo Inzaghi dichiarava che il Milan avrebbe giocato con la “bava alla bocca” contro la Lazio annunciando una grande prestazione da parte dei suoi giocatori dopo le 2 sconfitte ed 1 pareggio nelle prime partite del 2015 in Serie A. Risultato? Un’altra brutta sconfitta all’Olimpico e la squadra rossonera si trova sempre più in una crisi profonda dalla quale non sembra riuscire ad uscire fuori reagendo a dovere.
Match bruttissimo quello del Milan, mai in grado di sviluppare una manovra di gioco decente. I giocatori hanno vagato per il campo con poca logica e quando avevano la palla al piede non sapevano cosa fare a causa dello scarso movimento che veniva prodotto. La Lazio ha praticamente dominato meritando di vincere. I rossoneri hanno tentato solo qualche ripartenza, come al solito, riuscendo a concretizzare solo nell’occasione del gol iniziale di Jeremy Menez che è stato in parte un regalo di Basta.
Nulla di nuovo si è visto all’Olimpico. Il Milan manifesta sempre le solite lacune e la ciliegina sulla torta è stata l’espulsione vergognosa di Philippe Mexes. Un comportamento inaccettabile quello del francese, che merita dei provvedimenti severi da parte del club. Pensare che a questo giocatore fu fatto firmare un contratto quadriennale da circa 16 milioni di euro netti (32 al lordo) fa rabbrividire. Davvero un colpo da ‘Condor’ del calciomercato.
Inzaghi è nel mirino della critica e si parla anche di possibile esonero. Ma chi potrebbe risollevare le sorti di questo Milan? Siamo sicuri che Silvio Berlusconi voglia mettere a bilancio il terzo stipendio per un allenatore dopo quello di Clarence Seedorf e dello stesso Pippo? Quale tecnico con ambizioni vincenti accetterebbe una proposta dal club di via Aldo Rossi senza un progetto serio che comprenda investimenti in grado di far diventare la squadra competitiva? In nome di cosa dovrebbe accettare? Del brand? Dei trofei passati?
Capitolo societario. Berlusconi e Adriano Galliani da anni stanno effettuando scelte sbagliate e ciò si ripercuote su quelli che sono i risultati scarsi del Milan. Dichiarare a parole di essere forti e competitivi non ti rende tale. Il presidente onorario non ha voglia di spendere e dunque non ha voglia neanche di riportare in alto il club, pur affermando il contrario. Le voci su una possibile cessione sono state accolte molto positivamente dalla tifoseria milanista, stanca di una dirigenza che non appare in grado di dare speranza e fiducia per il futuro.
Si parla di esonerare Inzaghi, che sicuramente ha delle colpe in tutta questa situazione. Colpe dovute anche alla sua inesperienza da allenatore e al fatto di non disporre di una grande squadra, che nonostante tutto avrebbe le qualità per essere più avanti in classifica almeno sulla carta se guardiamo ai singoli. Ma chi ha messo un esordiente sulla panchina del Milan? Chi non lo ha messo nelle condizioni di lavorare con un gruppo di giocatori messo insieme a caso senza un reale progetto? I nomi e cognomi di queste persone sono noti a tutti.
Pippo ha le sue colpe e probabilmente non dovrebbe sedere su quella panchina, ma i primi da esonerare sarebbero Berlusconi e Galliani. Sono loro i veri colpevoli del ridimensionamento del Milan. Il primo per aver tagliato drasticamente gli investimenti ed il secondo per essere stato in grado di creare alcun progetto andando a prendere troppo spesso calciatori non adatti a vestire la maglia rossonera. Nel mirino dei tifosi e della critica devono esserci loro prima di ogni altro. Questo non è più il Milan, ci sono rimasti solo il nome ed i colori oltre alla storia passata.
Matteo Bellan