La crisi Milan è ufficialmente aperta e difficilmente con il mercato invernale si potrà aggiustare quello che si è rotto nel primo trittico di gare del 2015. Un punto tra Sassuolo, Torino e Atalanta, con tutto il rispetto non squadre di blasone ne’ in lotta per posizioni di classifica ambiziose. Il Milan di Inzaghi è in netta involuzione e la brutta prestazione di Torino fa il paio con il ko inaspettato e da brividi di ieri pomeriggio.
La Gazzetta dello Sport analizza la gara, vinta dalla squadra di Colantuono che non ha paura di schierare Denis e Pinilla insieme, due numeri 9 pronti a mettere in difficoltà la retroguardia rossonera. L’argentino si conferma bestia nera e specializzato nei colpi a sorpresa a San Siro e ammutolisce uno stadio speranzoso per quest’ultima gara del girone d’andata. Dall’altra parte un Milan che di numeri 9 non ne ha proprio, Menez arretra fino a 40 metri dalla porta avversaria e non basta qualche inserimento di Bonaventura per sbloccare il match.
Neanche l’ingresso di Pazzini ad inizio ripresa movimenta il tutto; l’Atalanta si chiude con discreta attenzione e solo con Rami nel finale arriva un’occasione da gol che poteva evitare quanto meno la sconfitta, mantenendo però dei limiti incredibili di gioco e carattere. Inzaghi chiude il girone d’andata con 26 punti come l’Inter, simbolo di una Milano che piange e latita, ben nove punti in meno di quelli conquistati da Clarence Seedorf lo scorso anno in un girone intero di campionato. La crisi è nerissima e qualcosa dalle parti di Milanello va cambiato, con urgenza.
Redazione MilanLive.it