Il pareggio di Torino resterà per giorni nella testa dei tifosi del Milan, che si sono visti togliere a un quarto d’ora circa dalla fine il genio di Jeremy Menez, l’unico in grado in tutta la rosa di ripartire e dare una sterzata alla squadra, per inserire Alex, un quinto difensore per difendere il vantaggio. Quasi automaticamente le cose sono ben peggiorate ed il Toro ha segnato con Glik da calcio d’angolo, punendo le scelte di un Filippo Inzaghi ancora troppo cauto.
La Gazzetta dello Sport di oggi parla di un allenatore che però non è spaventato dalle critiche e dalle contestazioni; il suo unico obiettivo è quello di non far regredire la propria squadra, aggrappandosi anche ad una vittoria cinica e sofferta come poteva essere quella di sabato. Ora però urge la sterzata ideale per allontanare gli spettri di una crisi di gioco e risultati, ed Inzaghi sa cosa fare.
Il tecnico piacentino avrebbe in primis in mente un cambio di modulo: dal 4-3-3 che spesso vede il solo Menez in fase realmente offensiva si potrebbe auspicare un 4-2-3-1, tattica leggermente più offensiva che porterebbe Bonaventura come jolly sulla trequarti ad accompagnare l’uscita d’attacco del Milan; due esterni ai suoi lati più una punta avanzata (Menez, Pazzini o chi porterà il calciomercato). A proposito di trattative, per il futuro Inzaghi intanto sogna un rinforzo a centrocampo di alto livello, una mezzala in grado di cambiare passo, più giovane e fresco di Poli o Muntari; un ‘Vidal della situazione’ per intenderci, ma non sarà facile reperirlo.
Redazione MilanLive.it