La Gazzetta dello Sport quest’oggi mette in evidenza che senza i gol di Jeremy Menez il Milan non vince. L’ultima volta che i rossoneri hanno fatto punti senza che andasse in gol il francese è stato nella trasferta di Cagliari, un 1-1 nel quale andò in rete Giacomo Bonaventura. Da quel giorno in poi la squadra è diventata dipendente dal francese e dai suoi gol: 0-2 contro il Palermo, 2-2 con la Sampdoria (segna il gol del pari finale), 1-1 con l’Inter (apre le marcature), 2-0 all’Udinese (doppietta), sconfitta 1-0 contro il Genova, 2-0 sul Napoli (segna l’1-0), 0-0 a Roma con i giallorossi, 1-2 contro il Sassuolo a San Siro. Se Menez non segna, ben che vada il Milan fa 0-0.
Filippo Inzaghi ha costruito la sua squadra sull’atipicità dell’ex Psg nel ricoprire il ruolo di prima punta. Da ‘falso nove’ iniziale, è stato via via considerato un vero attaccante facendo sedere in panchina sia Fernando Torres che Giampalo Pazzini. Il Milan non sviluppa una manovra di gioco lineare, ma si affida ad improvvisazioni e accelerazioni dei singoli. Fondamentali alcune combinazioni e le invenzioni per sbloccare a volte situazioni ingarbugliate. La fantasia a Menez non manca, ma non sempre c’è l’intesa con i compagni. Contro il Sassuolo non è mai stato pericoloso e nemmeno il resto della squadra.
Mister Inzaghi vuole liberarsi da questa Menez-dipendenza. Il Milan deve segnare e vincere anche senza il transalpino. C’è bisogno dell’apporto realizzativo degli altri attaccanti, degli inserimenti delle mezzali e della trasformazione in gol degli schemi su calcio piazzato studiati con Gianni Vio.
Redazione MilanLive.it