Non solo Bonaventura: il Milan e la tradizione dei jolly

Boateng
Boateng

Oggi l’edizione di Tuttosport fa il punto sulla storia dei jolly in casa rossonera, ovvero quei calciatori sui quali il Milan ha puntato in passato che non avevano un ruolo ben definito, bensì erano capaci di giocare in almeno 2-3 posizioni diverse senza problemi di adattamento. Jack Bonaventura è solo l’ultimo di una lunga serie di calciatori tuttofare.

 

I primi duttili di lusso furono gli esterni Donadoni ed Evani, due centrocampisti che hanno fatto la storia del Milan di Sacchi e Capello; il primo, attuale allenatore del Parma, è stato un esempio per la capacità di cambiare fascia o ruolo in mezzo al campo anche in corso d’opera. Il secondo, ct dell’Under 20 azzurra, ha giocato da esterno, terzino e persino attaccante. Con loro anche Daniele Massaro, una vita al Milan da jolly puro fino all’esplosione come seconda punta al fianco di Van Basten.

 

Un certo Ruud Gullit, esempio del calcio totale olandese, ha giocato in tante posizioni, sia da ’10’ come trequartista di fantasia, sia da ‘4’ ovvero mediano davanti la difesa. Per non parlare di Marcel Desailly, abilissimo da difensore centrale e da centrocampista di rottura. I più recenti sono invece il brasiliano Leonardo, che con qualità ha ricoperto tutti i ruoli dell’attacco, e Kevin-Prince Boateng, jolly esplosivo nato mediano ma trasformatosi a Milano in trequartista atipico, prima di tornare al suo ruolo originale con lo Schalke.

 

Redazione MilanLive.it

 

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