Il Milan non aveva ancora perso in trasferta in questo campionato, ma a Marassi contro il Genoa è caduto contro una squadra che ha avuto in Perotti il migliore in campo e in Antonelli colui che ha segnato il gol partita. I liguri sono terzi in solitaria e nel dopoguerra non avevano mai fatto così bene in Serie A. La Champions League è un sogno che ora come ora sembra alla portata di mano. Le cosiddette grandi continuano ad inciampare e dunque la banda di Gasperini prova ad approfittarne. La squadra rossoblu è imbattuta da 9 giornata e cresce a livello di gioco e di convinzione di partita di in partita.
Genoa-Milan: l’analisi della Gazzetta dello Sport
Il Genoa ha meritato la vittoria contro un Milan che ha accelerato solo nel finale e che non è stato in grado però di calciare in porta rendendosi realmente pericoloso. Per una squadra che punta su ripartenze e attacco è un fatto abbastanza grave. Dopo la buona prestazione contro l’Udinese c’è stato un netto passo indietro e si ripropone ora anche il dilemma del ‘falso nove’. Menez a Genova ha fatto tanto movimento, ma anche tanta confusione. E’ stato egoista in più occasioni provocando l’irritazione di alcuni compagni. Gasperini per affrontare il Milan è passato alla difesa a 4 con l’abbassamento di Antonelli nella retroguardia e proprio il match winner è riuscito ad annullare Honda creando problemi ai rossoneri quando si spingeva in avanti.
Nel primo tempo tempo il Milan a livello difensivo aveva tenuto bene, eccezion fatta per il gol subito sugli sviluppi di un calcio d’angolo, ma a centrocampo è stato troppo lento nello sviluppare la propria manovra di gioco e gli attaccanti sono stati poco pungenti. In mezzo Montolivo ha faticato ed era normale dato che era la sua prima da titolare dopo il ritorno dall’infortunio. In avanti abbiamo già parlato di Menez, mentre di El Shaarawy va detto che si è sbattuto molto in fase difensiva ma ha prodotto poco in quella offensiva. Per Perin non è stata una giornata impegnativa dato che i tiri arrivati dalle sue parti sono stati pochi e non pericolosi.
Nel corso del match ci sono stati ben 22 calci d’angolo, ma il Genoa ha saputo sfruttare meglio i propri. Il gol nasce proprio da questa situazione di gioco, ma poco prima era stato Diego Lopez a compiere un miracolo su Bertolacci e poi si è dovuto arrendere qualche istante dopo. Entrambi erano stati battuti da Perotti, sicuramente il migliore in campo. L’argentino è stato una spina nel fianco costante per il Milan. Invece ha deluso un po’ Matri, forse per la troppa voglia di mettersi in mostra contro il club che ancora è proprietario del suo cartellino.
Il Milan non è c’è stato in campo. Quando si trattava di dover aumentare il ritmo, mostrare personalità e la grinta è venuto meno ed il Genoa ha potuto controllare senza patemi le poche sfuriate offensive rossonere. Gli inserimenti di Pazzini e Niang con il passaggio al 4-2-3-1 non hanno cambiato le sorti della squadra di Inzaghi. Nella ripresa l’0ccasione più ghiotta è stato un tiro di controbalzo finito in curva di Bonaventura dall’interno dell’area. Nel primo tempo invece va ricordato l’errore clamoroso di Menez e tu per tu con Perin. Il francese ha tirato centralmente favorendo la parata del portiere genoano. A Milanello c’è molto da lavorare per affrontare impegni delicati come Napoli e Roma.
Redazione MilanLive.it