Con il Milan ha vinto uno scudetto (2011), la Supercoppa Italiana del 2011 e anche la Champions del 2007 e successivamente anche la Supercoppa Europea e il mondiale per club. Ma Massimo Oddo sa che questa squadra con quella di allora ha poco a che fare. Intervistato da Pianetagenoa1893.net, Oddo ha analizzato la partita fra i rossoneri e il Genoa.
Parlare di zona europea è prematuro in caso di “giro di boa” intorno ai trenta punti ?
“La cosa più importante è mettere in cascina i punti della salvezza matematica, una volta conquistati il Genoa potrà pensare concretamente pensare al traguardo successivo. Naturalmente finire il girone con trenta punti in tasca può consentire alla squadra di Gasperini di considerarsi una pretendente per un posto in Europa, però bisogna pensare a compiere un passo alla volta”.
Il Genoa, come altre squadre di media fascia, riesce a fare bene solo per via dell’impoverimento tecnico del campionato oppure no?
“E’ innegabile che il campionato italiano sia sceso di livello. C’è stato un livellamento verso il basso, soprattutto per le squadre di prima fascia, quindi quelle di media classifica sono riuscite a venire fuori in maniera concreta. Anni fa era difficilissimo conquistare punti contro le famigerate “sei-sette sorelle” per via dei campioni che facevano scendere sul terreno di gioco, basti pensare a campioni come Crespo, Stam (nella Lazio), Trezeguet, Thuram (nella Juventus), Nesta e Shevchenko (Milan). Oggi invece le medie riescono a fare bene anche in campi prima considerati proibitivi, però questo livellamento di cui parlavo ha visto come protagoniste principalmente le prime della classe, le medie invece hanno conservato più o meno i valori generali del passato”.
Molti temono che il Milan è destinato a superare il Genoa per via del suo blasone. Può essere vero?
“Secondo me la classica rispecchia i valori del campionato. Il Genoa sta facendo meglio nonostante un organico sulla carta inferiore, però ha la forza per continuare su questa strada. Ogni stagione è una storia a se e non è detto che una squadra con un tasso tecnico leggermente inferiore a quello di big non possa arrivarle davanti”.