Finalmente! Sì, è ora di dirlo. Finalmente contro l’Udinese a San Siro si è visto un Milan che ha giocato a calcio, dominando la partita e meritando di vincere. Sicuramente i friulani sono stati avversari fin troppo passivi, ma alla squadra di Filippo Inzaghi questi 3 punti servivano per interrompere una striscia negativa che non ci vedeva vincenti da ben 5 partite e per non perdere contatto dalla zona Europa.
Fin dal primo minuto i giocatori hanno dimostrato di essere scesi in campo con il giusto atteggiamento, quello in parte visto nelle primissime partite di campionato e poi smarritosi successivamente. La squadra si è divertita creando tante occasioni e rischiando poco in difesa. Sicuramente in attacco servirebbe maggiore concretezza, ma si sono visti segnali incoraggianti che possono far ben sperare per le prossime partite.
Dietro il reparto si è dimostrato solido e ha controllato gli attaccanti dell’Udinese senza troppo affanno. Non aver subito gol è un fatto molto positivo, ma si attenono conferme ora. L’unico non del tutto brillante è stato Armero, che in fase difensiva ha sbagliato qualcosa. Forse per la troppa voglia di mettersi in mostra dopo le molte panchine.
A centrocampo convincente la prestazione di Essien, espulso in maniera esagerata da Valeri. Il ghanese si è mostrato a proprio agio ed ha recuperato diversi palloni provando a volte anche ad impostare l’azione. Buona anche la prova di Van Ginkel, finalmente rivistosi in campo dopo l’infortunio di Empoli e subito in grado di dare qualità in mezzo al campo. Niente di eccezionale, ma si è visto che l’olandese sa cosa fare quando ha la palla tra i piedi e cerca di giocarla rapidamente. Il migliore è stato però Bonaventura, ormai uomo tuttofare in questo Milan. Qualità, quantità, tanta corsa e spirito di sacrificio per l’ex atalantino. Da segnalare il ritorno di Montolivo, che sarà sicuramente prezioso.
Positivo in attacco il ritorno da titolare di Honda che si è guadagnato un calcio di rigore ed ha più volte provato ad offrire assist ai compagni. Partita generosa la sua. Certamente da sottolineare il rendimento di El Shaarawy che ormai sembra essersi ripreso il Milan dopo un periodo di infortuni e panchine. Il Faraone sulla sinistra è stato una costante spina nel fianco per l’Udinese dimostrando di riuscire a variare le sue giocate per essere meno prevedibile. Infine Menez. Un giocatore non sempre costante, ma che quando è in giornata sa farti vincere le partite. Ieri il francese si è mostrato in netta ripresa rispetto alle ultime uscite.
Adesso per il Milan ci sarà il difficile impegno di Marassi contro il Genoa e bisognerà dimostrare che la vittoria di San Siro non è stato un caso isolato, ma che effettivamente la squadra è uscita dal tunnel ed è in grado di vincere con una certa continuità esprimendosi su buoni livelli di gioco. Vincendo a Genova si arriverebbe sicuramente più carichi alle sfide contro Roma e Napoli.
Chiosa finale sugli errori arbitrali. In una partita nella quale il Milan ha dominato, l’Udinese invece di appellarsi all’arbitro per giustificare la sconfitta dovrebbe innanzitutto pensare alla propria pessima prestazione. Valeri ed i suoi assistenti hanno sicuramente commesso degli errori, anche gravi, ma il match non è stato condizionato in quanto i rossoneri hanno controllato il match praticamente per tutti i 90 minuti. Ad ogni modo è ora che il mondo del calcio, italiano e non, si apra definitivamente all’applicazione della tecnologia per risolvere alcune situazioni imbarazzanti che vengono a volte a crearsi. Per i gol-non gol basta veramente un attimo per verificare. L’UEFA con Platini a capo continua a rifiutare questa svolta e si tratta di una presa di posizione vergognosa, di chi evidentemente non vuole che il calcio sia uno sport maggiormente trasparente.
Matteo Bellan