Un Philippe Mexes con il dente avvelenato quello che parla oggi sulle colonne del Corriere dello Sport; anche se ha ritrovato il posto da titolare non manda giù le esclusioni e le tribune degli scorsi mesi, uno smacco che non tollera per il suo impegno sempre costante con la maglia del Milan. Ecco un sunto delle sue parole:
Sulle recenti esclusioni:
“Il club non mi ha mai detto di volermi cedere, di mettermi ufficialmente sul mercato. Ho vissuto momenti di nulla, molto duri. Hanno comprato difensori per farmi capire che non ero più gradito. So di avere un contratto pesante, ma mi spiace essere stato fatto fuori senza un motivo apparente, senza che avessi commesso errori”.
Sul rapporto con Inzaghi:
“E’ un allenatore che sa cosa vuole. Ho avuto una discussione con lui prima del Trofeo Tim perché mi escluse, ma non sapevo cosa dirgli all’epoca. Mi ha fatto strano sentire i suoi apprezzamenti anche quando non giocavo, diceva che ero un esempio per l’impegno e la dedizione. Anche queste cose fanno piacere”.
Sul ritorno da capitano:
“Sono stato bravo e fortunato a sfruttare l’occasione con la Samp e a guadagnarmi nuova fiducia. La fascia è un bel riconoscimento, me lo merito perché ho sempre dato tanto al Milan. Io ho sempre onorato i contratti con le squadre con cui ho giocato, fino all’ultimo mese”.
Sulle ambizioni del Milan:
“Juve e Roma sono avanti, ma noi siamo una bella squadra, possiamo crescere molto. Ci manca un po’ di durezza mentale, dobbiamo migliorare nella grinta e nella voglia, soprattutto dei più giovani. Niang è un mio ‘fratellino’, sto cercando di aiutarlo ad esplodere positivamente. Miglioreremo solo cominciando a vincere”.
Redazione MilanLive.it