Milan-Inter, il derby della mediocrità. Pippo, che ti ha fatto Pazzini?

Milan-Inter (Getty Images)
Milan-Inter (Getty Images)

Premesso che si sono viste partite peggiori, quello che è andato in scena ieri sera a San Siro è stato un derby milanese veramente mediocre. Un pareggio giusto tra due squadre in grado di regalare qualche emozione solo in azioni di contropiede o grazie a gentili regali dell’avversario. Non c’è stata traccia di bel calcio e c’era da aspettarselo, purtroppo.

 

Quando il Milan scende in campo con una linea mediana composta da Essien e Muntari non ci si può certo aspettare le geometrie e la fantasia di Seedorf e Pirlo. Qui subentrano le colpe di una società che a chiacchere dice di voler tornare a vincere praticando del bel calcio, come sarebbe nella filosofia del club, e che in realtà non fa niente per mettere a disposizione dell’allenatore giocatori utili allo scopo ma raccatta qua e là scarti e parametri zero.

 

Nei rossoneri le assenze di Alex, Abate e De Jong  hanno pesato sicuramente. Ancora di più quella di Montolivo che ormai pesa da mesi pur non trattandosi di un campione. Il suo rientro si avvicina e speriamo che qualitativamente il gioco del Milan migliori. Inzaghi non può affidarsi solo al contropiede, bisogna trovare in fretta nuove soluzioni altrimenti il rischio è di essere prevedibili e di fare ancora più fatica a trovare la via del gol oltre a subire alla minima distrazione in fase difensiva.

 

A Pippo vogliamo chiedere una cosa: cosa ti fa fatto Pazzini? Le esclusioni di Giampaolo sono veramente incomprensibili. Torres purtroppo finora si sta rivelando un flop, come molti pronosticavano, e sarebbe opportuno dare un’opportunità all’altro centravanti che abbiamo in squadra. Ieri quando è uscito lo spagnolo sarebbe stato logico inserire il Pazzo anche perché in caso di palle alte buttate in area poteva mettere maggiormente in difficoltà la difesa dell’Inter, invece si è scelta la strada del ‘falso nove’ che non sta portando risultati da un bel po’ di partite.

 

A Galliani andrebbe chiesto perché è stato preso Van Ginkel in prestito secco dal Chelsea e sempre a Inzaghi va domandato perché l’olandese non giochi pur essendo l’unico elemento di qualità a disposizione a centrocampo durante l’assenza di Montolivo. Un’operazione inutile se non lo si voleva far giocare da principio. Tanto valeva tenere Cristante e provare a valorizzarlo invece di fingere di puntare su un giovane di un’altra squadra.

 

Capitolo Mexes. Ieri ha fornito una prestazione tutto sommato positivo, ma non è chiaro come un giocatore in 2-3 settimane possa passare da essere praticamente un fuori rosa ad indossare la fascia da capitano del derby. Ok l’anzianità, ma ci dovrebbero essere anche altri requisiti. Misteri di Milanello.

 

Tornando al derby, lo “spettacolo” visto ieri sera è la perfetta sintesi di quello che è il calcio a Milano attualmente. Le prospettive di riuscire a ridurre il dai migliori club europei non ci sono. Anzi, il divario rischia di aumentare se non ci sono investimenti e progetti validi. Le chiacchere se le porta via il vento e vanno bene giusto per accontentare qualche giornalista asservito o qualche tifoso credulone. Ma la maggioranza della tifoseria rossonera è stanca di questa situazione. Il supporto alla squadra e ai colori continua ad esserci, perché è nelle difficoltà che spesso viene fuori il vero tifoso, ma la luna di miele con la società è terminata da anni.

 

Matteo Bellan

 

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