Secondo quanto riportato da Tuttosport situazione nello spogliatoio del Milan non è serena come a volte sembrano volerci descrivere. Sono diversi i giocatori scontenti per il poco spazio che gli viene concesso da Filippo Inzaghi e che dunque meditano l’addio, ciascuno per i propri motivi e con le proprie ragioni. La squadra rossonera ha sicuramente un numero troppo elevato di elementi se consideriamo che quest’anno non si disputano coppe europee. A gennaio verrà sfoltito un po’ l’organico, ma intanto alcuni calciatori manifestano in forme diverse la loro delusione per la loro situazione.
Il primo a far presente di non essere felice di non avere la considerazione di Inzaghi fu Giampaolo Pazzini. E’ ormai noto lo sfogo della moglie Silvia Sitti su Instagram che fece andare su tutte le furie Adriano Galliani, che ha poi avuto modo di chiarire con il giocatore il cui futuro sembra comunque distante dal Milan visto anche che il suo contratto scade a giugno 2015 e non vi sono i presupposti per rinnovare se non gioca.
E’ poi venuto il turno di Marco van Ginkel. Il suo procuratore ha pubblicamente dichiarato che il talento olandese non è venuto a Milano per fare panchina e che stava valutando un ritorno al Chelsea. C’è stato poi un deciso ed obbligato dietrofront rispetto a queste dichiarazioni che però rimangono e fanno capire il malumore del ragazzo.
Il caso più clamoroso capitato di recente riguarda Pablo Armero, voluto dallo stesso Inzaghi in estate e relegato subito al ruolo di riserva senza chance di potersi guadagnare fiducia. Il colombiano si è sfogato rivelando che era stato il tecnico a chiamarlo per dirgli di andare al Milan, ma di non essere contento di come stanno andando le cose dato che non lo fa giocare.
E’ venuta poi la volta di Philippe Mexes, rispolverato titolare contro la Sampdoria dopo che aveva collezionato zero minuti nelle precedenti partite. Ai microfoni di Sky Sport ha dichiarato: “Pippo come Clarence non aveva tanta fiducia, però piano piano cerco di far vedere che ci sono anche io. Non è stato un periodo facile perché non era semplice accettare una situazione che neanche io capivo, è stata dura. Ci vuole grande forza mentale. Ero più o meno fuori rosa“.
L’ultimo sfogo è stato quello di M’Baye Niang a L’Equipe dove ha spiegato che la sua etichetta da bad boy è sbagliata, che lui ha compreso i suoi passati ma che ora è maturato e merita l’opportunità di dimostrarlo.
Redazione MilanLive.it