Difesa, centrocampo e attacco: i problemi del Milan nei 3 reparti

Filippo Inzaghi (Getty Images)
Filippo Inzaghi (Getty Images)

Il Milan sta attraversando un periodo complicato dopo i due pareggi con Fiorentina e Cagliari e la recente sconfitta contro il Palermo a San Siro. I ragazzi di Filippo Inzaghi sembrano essersi un po’ smarriti dopo l’inizio promettente che gli avevano fatto guadagnare diversi elogi a livello mediatico, ma ora la musica sembra essere cambiata in negativo e contro la Sampdoria sabato servirà una svolta per non perdere troppo contatto dal terzo posto, valido per la qualificazione al playoff di Champions League. La squadra presenta problemi evidenti in ogni reparto. Andiamoli ad analizzare.

 

Centrali inaffidabili e De Sciglio appannato

La difesa è un reparto che nel Milan è stato sotto la lente di ingrandimento fin da subito visti i frequenti svarioni che hanno portato a degli evitabili gol delle squadre avversarie. Tra i pali Diego Lopez e Christian Abbiati finora hanno fatto abbastanza bene il loro dovere e non sono certo i maggiori imputati per le tante reti subite. A destra Ignazio Abate è costantemente stato tra i migliori, riuscendo rispetto al recente passato a sfornare cross-assist importanti per i compagni, anche se nelle ultime gare anche lui sta naufragando insieme agli altri. A sinistra se la passa male Mattia De Sciglio invece. Il giovane ragazzo sembra il lontano parente del brillante terzino che due anni fa sembrava destinato ad un grande futuro. Poca grinta e poca personalità da parte sua, Inzaghi deve dargli una svegliata se vuole recuperarlo. Al centro l’unico che mostra un po’ di affidabilità è Alex, ma il brasiliano si è infortunato e si attende di capire i tempi di recupero. Adil Rami è inconstante, capace di grandi recuperi ma anche di grosse distrazioni. Cristian Zapata troppo spesso si rende protagonista di errori, così come capitato a Daniele Bonera. Si capisce perciò che il Milan dietro traballa perché gli elementi dei quali potersi fidare ci sono a malapena. Riserve come Cristian Zaccardo, Philippe Mexes e Pablo Armero non migliorerebbero la situazione nel caso in cui venissero impiegate. Si tratta inoltre di giocatori dei quali il club si vuole liberare già a gennaio, quando il calciomercato Milan dovrebbe far registrare alcune operazioni in difesa se dovesse partire qualcuno.

 

Centrocampo povero di idee con scarsa qualità

Il reparto sente assolutamente la mancanza di Riccardo Montolivo, unico regista presente nell’organico in grado di prendere in mano un po’ le redini del gioco della squadra pur non essendo un fulmine di guerra. Ma questo lui c’è in casa Milan e sicuramente la sua presenza migliorerebbe la qualità del calcio praticato dai rossoneri. Non può essere Nigel De Jong il playmaker al quale affidare le chiavi della manovra. L’olandese è bravo i fase di interdizione, ma non in quella della costruzione del gioco che non è di competenza né sua e neppure degli altri interpreti di centrocampo dei quali dispone Inzaghi che sono per lo più giocatori di quantità o incursori. L’unico potrebbe essere Marco van Ginkel, che però al momento non viene molto considerato ed è certamente penalizzato dal non essere un giocatore di proprietà milanista ma solo un elemento arrivato in prestito secco che si ha poca voglia di valorizzare visto che appartiene al Chelsea. Tanto valeva tenersi Bryan Cristante. Riccardo Saponara e Giacomo Bonaventura sono stati provati nel ruolo di mezzala, ma è ancora presto per capire se sapranno interpretare al meglio il ruolo. Dalle ultime Milan News risulta comunque che Inzaghi voglia insistere con entrambi.

 

Attacco troppo fumoso e poco concreto

Se nelle prime giornate il reparto offensivo rossonero era un vanto per Inzaghi, viste soprattutto le prestazioni ed i gol di Jeremy Menez e Keisuke Honda, ora invece è un bel problema. I due giocatori citati stanno attraversando un momento complicato. Il francese sta mostrando la discontinuità e l’egoismo per i quali era famoso già prima dell’approdo a Milano, mentre il giapponese si nasconde troppo sulla fascia e partecipa meno al gioco come nei suoi primi mesi italiani. Stephan El Shaarawy non riesce ancora a garantirsi il posto da titolare ed insegue la maledizione di un gol che gli manca da troppo tempo. Ma su di lui bisogna insistere e crederci anche quando sbaglia. Fernando Torres dopo la partita di Empoli, nella quale giocò bene segnando anche un gol, sembrava avviato a lasciarsi alle spalle gli anni bui al Chelsea. Invece nelle ultime uscite è sembrato troppo spesso un fantasma, anche se va detto che l’impegno ce lo mette e le palle giocabili ricevute scarseggiano. Ma mentalmente il giocatore sembra esserci ben poco. L’unico che mediamente ha dato sempre un apporto positivo è Jack Bonaventura, ragazzo che Allegri tiene molto in considerazione. Per Giampaolo Pazzini finora pochissimo spazio, non è mai partito titolare e forse una chance dal 1′ la meriterebbe anche se il recente sfogo della moglie non lo ha di certo aiutato. M’Baye Niang invece è completamente sparito dai radar e a gennaio lascerà Milanello probabilmente in prestito.

 

Matteo Bellan

 

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