Dopo le parole di Abate, anche il Corriere dello Sport di oggi apre la sua edizione con una maxi-intervista, stavolta all’altro terzino rossonero Mattia De Sciglio, il talento in attesa di esplosione. Ecco le sue parole:
L’effetto-Inzaghi ha avuto benefici anche su Mattia De Sciglio?
«Sì, anche se come prima cosa Inzaghi ha lavorato sul gruppo, l’ha nuovamente coeso».
Era così importante agire in questo modo?
«Sì, era proprio quello che ci mancava l’anno scorso».
Quali sono stati i vantaggi?
«Rispetto a Seedorf, Inzaghi a idee diverse, ha una gestione del gruppo differente. Noi ci siamo messi subito a disposizione».
Il quarto posto in classifica è la naturale conseguenza di questo cambiamento?
«Questa estate, al di là dei risultati, avevamo già iniziato a esprimere una nostra idea di gioco. Credo che il quarto posto non è arrivato per caso».
Quali situazioni hanno alimentato un obiettivo raggiunto in così poco tempo considerate le premesse non certo incoraggianti?
«È stata fondamentale, come detto, l’idea di gioco che ci ha dato Inzaghi. Ha contribuito anche la voglia di rivincita che avevamo dopo l’ottavo posto dello scorso campionato».
In questo momento qual è il pericolo maggiore che corre il Milan?
«Soffriamo ancora di cali di concentrazione che sono molto, troppo pericolosi».
Uno su tutti: l’autogol di Parma, l’incomprensione con Diego Lopez.
«Ho calciato forte perché ero a 50 metri dalla porta. Se avessi tirato più piano Cassano avrebbe potuto
intercettare il pallone».
Cosa ha pensato quando ha visto il pallone in rete?
«Ho sperato che non fosse vero… Ma è capitato, anche ai grandi campioni succede di sbagliare. L’importante è aver conquistato i 3 punti».
A che punto è la crescita calcistica di Mattia De Sciglio?
«Ovviamente devo imparare ancora tanto, sia in fase difensiva che in fase offensiva».
Il riscontro più positivo?
«Sono migliorato molto nella capacità di gestire le emozioni in campo».
Il prossimo passo?
«Mi manca un po’ di esperienza, dovrei essere più smaliziato in certe occasioni. Ma qui si tratta solo di continuare ad allenarsi e giocare al meglio».
Qual è la miglior qualità di De Sciglio?
«Rispetto a molti miei compagni nelle giovanili del Milan ho avuto la fortuna di aver fatto il passaggio diretto dalla Primavera alla prima squadra».
Grazie a chi?
«Sicuramente anche ad Allegri che ha creduto in me, facendomi esordire addirittura in Champions League (28 settembre 2011, Milan-Viktoria Plzen Mattia sostituisce Abate al 42′ st; ndi). Mi ha dato la possibilità di far vedere le mie qualità».
Rispetto all’era di Paolo Maldini, De Sciglio gioca in un Milan diverso, sulla carta meno competitivo.
«In questo momento il dislivello rispetto ai club stranieri è un dato di fatto. Ma il calcio italiano tornerà presto a primeggiare come è accaduto in passato. Io sono molto tranquillo. Sono sicuro che qui al Milan ci sia la possibilità di vincere molti trofei».
La stagione 2013-2014 è stata complicata, resa ancora più difficile dal doppio stato di crisi Allegri-Seedorf. De Sciglio ne risente ancora adesso?
«Forse a certi livelli in Italia si chiede troppo. Ho già dimostrato tutte le mie qualità. Adesso sono quasi al 100 per cento, ma pretendono che lo sia ogni domenica. Anche nelle cose buone si cerca di vedere qualcosa di negativo. Io non mi curo delle critiche, cerco di passarci sopra senza pensarci troppo».
Ma cosa c’è che non ha funzionato?
«È normale che in qualche partita, uno non possa essere sempre al 100 per cento. Io ci sto arrivando. Le mie ultime prestazioni sono state migliori rispetto a quelle precedenti».
Cosa mancava?
«Ero un po’ troppo nervoso. Certe cose in campo non mi venivano come volevo io. Avevo bisogno di trovare la giusta continuità dopo lo scorso campionato dove avevo sofferto anche per diversi infortuni».
In effetti nelle ultime due gare (doppia vittoria contro Chievo ed Hellas) è migliorato il rendimento di tutto il Milan. Soprattutto in difesa.
«Dovevamo trovare il giusto entusiasmo che è cresciuto dopo questi successi. Adesso abbiamo la consapevolezza di essere una squadra veramente forte».
Fra quanto tempo De Sciglio potrà dire di essere veramente diventato un campione?
«Una cosa del genere la puoi dire quando dimostri quanto vali in ogni partita e vinci trofei importanti».
Di De Sciglio si possono dire ottime cose, ma non che sia un terzino-goleador.
«È vero. Ci ho provato con il Cesena, ma non sono riuscito… Certo, mi piacerebbe segnare al più presto il mio primo gol con la maglia del Milan».
Dove può arrivare questo Milan?
«Le ambizioni sono sempre le stesse. L’obiettivo di tornare subito in Champions League è di fondamentale importanza, ma non dobbiamo avere cali di concentrazione. Io penso che dopo Juventus e Roma possiamo esserci anche noi».
Inzaghi è in grado di trascinare il Milan fino a questo traguardo?
«Certo, trasmette grande entusiasmo e voglia come quando giocava. Ci ha ribadito una cosa vera e unica: nel calcio contano soprattutto i 3 punti…».
Domenica a San Siro arriva la Fiorentina.
«Batterla avrebbe per noi il significato di un esame di maturità. In palio c’è il terzo posto ma i viola è da 3 anni che vincono regolarmente qui a San Siro».
De Sciglio vorrebbe entrare nella storia cone uno dei grandi capitani di questo Milan?
«Certo vorrei restare qui più tempo possibile».
Ma le suggestioni e le tentazioni sono sempre in agguato.
«Il Real Madrid? Se fosse vero sarebbe bello l’interesse di una squadra così importante… Tempo fa avevo detto che purtroppo nel calcio di oggi può succedere di tutto. Ma la mia volontà è quella di restare al Milan».
Si è parlato in questi primi mesi del Codice Inzaghi. Che regole ha imposto in nuovo allenatore?
«Regole che non mi piacciono non ce ne sono… In realtà è molto permissivo, è stato un calciatore anche lui fino a pochi anni fa. Non ha messo dei punti fermi, ma ha portato soprattutto l’entusiamo che non c’era nella scorsa stagione».
Quali compagni di squadra nelle giovanili del Milan De Sciglio vorrebbe rivedere con sè promossi fra i “grandi”?
«Verdi (Empoli), Ganz (Como), Comi (Avellino), Lora (Cittadella): continuo a seguirli. Mi fa piacere vedere che giocano e sarei molto felice di ritrovarli».
Fra i tanti lati positivi di questo Milan si è detto che spicca anche quello dell’assenza di Balotelli che anche a Liverpool sta incontrando non poche difficoltà.
«A tutti può capitare di attraversare un periodo di difficoltà. Vedo che Balotelli è criticato anche dai suoi nuovi tifosi, ma comunque ha già dimostrato quello che sa fare in campo… Quella che è la sua vita privata, interessa poco. Anche se ormai ha creato questo personaggio e adesso qualsiasi situazione è valida per metterlo sotto accusa».
Redazione MilanLive.it