Milan, Honda non smette di stupire. De Sciglio ed El Shaarawy in ripresa

Mattia De Sciglio
Mattia De Sciglio

Dopo aver collezionato solo 2 punti nelle trasferte ad Empoli e Cesena, il Milan è tornato a vincere contro il Chievo Verona nell’anticipo di sabato sera a San Siro. Un successo meritato per la squadra di Filippo Inzaghi che ha creato molte occasione da gol e le uniche dei veneti sono dei regali di Muntari e Rami. Ad onor del vero, va ricordato che su Maxi Lopez c’era un calcio di rigore, ma ciò non toglie quanto di buono prodotto dai ragazzi nel complesso. Ed aumentano i rimorsi per i punti persi di recente.

 

Il secondo tempo è stato sicuramente migliore del primo soprattutto per quanto concerne le trame di gioco. In questo senso ha aiutato anche il cambio di modulo, passato dal 4-3-3 al 4-2-3-1 con un Menez più a suo agio da trequartista centrale che sulla fascia e un Bonaventura restituito al suo ruolo di esterno sinistro dopo un inizio da mezzala comunque incoraggiante in ottica futura. E’ stata una partita nella quale Honda ha confermato di non essere il giocatore incapace di fare la differenza della passata stagione, è già al quarto gol in 6 partite ed il suo rendimento si mantiene su buoni livelli. Sembra finalmente essersi ambientato al Milan e aver superato alcune difficoltà passate.

 

La sorpresa più grande è stata però De Sciglio, bersagliato da critiche recentemente (qui un nostro editoriale in sua difesa e non solo) e capace di sfornare finalmente una prestazione molto positiva fatta da continui inserimenti sulla fascia, cross precisi e ottimi ripiegamenti in fase difensiva. Adesso non gli resta che continuare su questa strada e migliorare ulteriormente. Un altro che si deve esprimere sulla falsa riga di quanto visto contro il Chievo è El Shaarawy, entrato in campo molto motivato e capace di far vedere molte delle sue qualità che sicuramente torneranno utili a Inzaghi e a tutta la squadra.

 

In fase difensiva si sono registrate sbavature evitabili sulle quali il Milan deve lavorare molto, anche perché quando l’avversario sarà più impegnativo si rischia di venire castigati e di vanificare un’eventuale buona prestazione. Un’altra nota negativa va individuata nella seconda partita consecutiva nella quale Fernando Torres non riesce ad essere incisivo. Sicuramente è ancora presto per definirlo ‘bidone’, come qualcuno ha già iniziato a fare, ma speriamo che al più presto riesca ad integrarsi nei meccanismi della squadra e ad essere quel terminale offensivo in grado di garantire 15-20 gol a stagione.

 

Matteo Bellan

 

Gestione cookie