Sabato sera il Milan affronterà il Chievo Verona a San Siro e si ritroverà di fronte un ex molto motivato a dimostrare che i rossoneri hanno fatto male a non puntare su di lui. Si tratta di Alberto Paloschi, cresciuto nelle giovanili milaniste e che trovò il primo gol in Serie A a soli 18 anni in un Milan-Siena 1-0 del febbraio 2008. Poi le esperienze al Parma e al Genova fino all’approdo in Veneto dove sta giocando con continuità e segna con una certa regolarità. L’attaccante dei gialloblu ha concesso un’intervista a Tuttosport nella quale ha affrontato diversi temi relativi anche alla sua ex squadra.
Il trasferimento a titolo definitivo dal Milan al Chievo in estate: “Sono contento perché se una squadra come il Chievo ha investito così tanto significa che crede in me. Scherzando dico sempre al presidente Campedelli che con me ha fatto una mezza pazzia e voglio fare di tutto per ripagare la sua fiducia e quella del direttore Nember“.
Il fatto di non essere un giocatore di Inzaghi che lo aveva designato come suo erede: “Non sono dispiaciuto, alla fine ognuno fa le sue scelte. Il Chievo ha creduto in me investendo tanti soldi e oggi posso dire di essere felice per come è andata a finire“.
I consigli di Inzaghi quando si allenavano insieme: “E’ vero, perché prima di tutto è stato un amico fuori dal campo. Non dimenticherò mai il periodo in cui ero infortunato. Lui mi ha dato la direzione giusta per potermi curare consigliandomi il fisioterapista Giorgio Gasperini. Questo è solo un esempio, forse il più importante, dei consigli che mi ha dato“.
I sentimenti nell’affrontare il Milan a San Siro: “E’ speciale perché il Milan mi ha fatto esordire in Serie A ed ho dei bellissimi ricordi degli anni trascorsi nel settore giovanile rossonero. Mi hanno prelevato dal calcio dilettantistico e mi hanno portato a quello professionistico“.
Il match che si aspetta sabato: “Il Milan è una squadra formata da tanti campioni. Dovremo curare ogni singolo dettaglio e sfruttare le occasioni che saremo capaci di costruirci. Il Milan lo puoi battere solo se in campo tutti danno più del 100%. Poi ci vuole anche un pizzico di fortuna. Noi dovremo provare a regalare una gioia incredibile ai nostri tifosi“.
I difetti della difesa rossonera emersi con Empoli e Cesena: “Ogni partita è una storia a sé, quindi bisogna analizzarle con il giusto distacco. Empoli e Cesena sono squadre brave a capitalizzare alcuni episodi offensivi e noi dovremo fare la stessa cosa per riuscire a strappare punti a San Siro“.
L’ipotetico ritorno al Milan: “Sinceramente adesso penso solo a fare bene il bene del Chievo e mi concentro su sabato sera”.
Redazione Milanlive.it