Negli ultimi 5-6 anni Alexandre Pato è stato senza dubbio uno dei giocatori con il maggior potenziale tecnico sbarcato in Italia e a Milanello, almeno fino a che non è subentrata una eccessiva fragilità muscolare che troppo spesso ha frenato il Papero nei suoi ultimi 2 anni al Milan. Dal 2011 il tema dei problemi fisici di Pato era diventato un vero e proprio tormentone al quale i migliori medici del mondo hanno provato a dare risposte, ma è sempre rimasto insoluto fino ad arrivare alla sua cessione nel mercato invernale del 2013, che lo ha riportato in Brasile al Corinthians e poi al San Paolo.
Intervistato dal giornale brasiliano O Estado de S.Paulo, Pato è tornato anche su questa triste parentesi della sua carriera, raccontando la sua versione dei fatti: “Quando ho cominciato a farmi male mi hanno fatto visitare da mezzo mondo, ma il problema era che la fase di transizione era eseguita in modo sbagliato, era affrettata. Dagli esami fatti qui in Brasile, è stato chiaro che il problema non ero io. Lo prova anche il fatto di aver giocato due campionati di seguito, senza lesioni.”
Secondo l’attaccante brasiliano la responsabilità è quindi dello staff medico rossonero, pensiero condivisibile se si considera la sua attuale integrità fisica, forse in parte anche dovuta ai ritmi meno sostenuti del campionato brasiliano. Ancora resta un enigma però il tracollo dal punto di vista delle prestazioni che hanno portato il giocatore dall’essere un possibile futuro candidato per il Pallone d’Oro all’avere un rendimento poco convincente e troppo scostante.
Redazione Milanlive.it