Carlo Tavecchio, neo presidente della FIGC, ha in mente una riforma per rilanciare il calcio italiano. Le due modifiche essenziali riguarderanno la riduzione da 20 a 18 club partecipanti al campionato di Serie A e l’introduzione di un numero minimo di italiani che sarà obbligatorio schierare in campo a parte di ciascuna squadra.
Per quanto riguarda il secondo punto, Tavecchio vorrebbe introdurre inizialmente un limite di 4 italiani da mettere in campo nella formazione titolare per poi arrivare a 6 nella stagione 2015/2016. Per quanto concerne invece gli extracomunitari, la volontà è quella di introdurre una commissione che giudichi i nuovi arrivi sulla falsa riga di quanto avviene in Inghilterra.
Tavecchio vorrebbe riuscire entro 8 mesi a rendere effettive le modiche che ha in mente. Queste sono le sue dichiarazioni a Radio Onda Libera: “Ci sono 700mila giovani in Italia sotto i 18 anni, servono dei centri federali con diramazioni nelle province e poi nelle regioni per farli conoscere. L’incontro tra questi giovani sarebbe una vetrina importante per il calcio professionistico dove andare a pescare con un po’ di testa invece di guardare sempre all’estero. E’ un’esigenza di costi e bilanci che sono sempre più drammatici. La Figc dovrà andare nelle scuole e creare delle squadre che possano partecipare a dei campionati, come in Inghilterra i college“.
Sul tema degli stranieri ha spiegato le sue idee: “Ho dei contatti con il governo per quanto riguarda gli extracomunitari che devono avere un certo curriculum per giocare in Italia, così come c’è una legge in Inghilterra. Sui comunitari è più difficile per il discorso della libera circolazione dei lavoratori. Potremmo fare altre cose, come ridurre le rose, per favorire un maggior utilizzo degli italiani. Abbiamo allo studio le riforme in un discorso da fare con la Serie A che detiene il monopolio di queste situazioni. La Federazione intende adoperarsi“.
Redazione Milanlive.it