Branchini scommette su Torres: “Se si sblocca…”

Torres e Bonaventura
Torres e Bonaventura

Intervistato da calciomercato.com, Giovanni Branchini, ha parlato del Milan e del calcio italiano in generale. Branchini ha gestito giocatori come Rui Costa, Nakata, Careca, Romario, Ronaldo, Papin, Donadoni, Zebina, Frey, Seedorf, Schillaci, Boban, Cristiano Ronaldo, Marchisio, Cristiano Lucarelli, Toni, Montolivo, Dzemaili, Ogbonna, Poli, Biabiany, Kroos, De Sciglio e Falcao.

Galliani ha smontato il Milan per poi rimontarlo, oggi, con acquisti a basso costo. E’ la mossa giusta per tornare in Europa?

Il mercato è una componente importante per costruire o ricostruire una squadra vincente. Ma non è la sola e nemmeno la più importante. Io leggo segnali positivi nelle mosse del Milan. Conta la qualità dei giocatori, ma anche dell’organizzazione societaria. Torres è una scelta azzardata: se il Milan vince la scommessa, quest’anno si diverte.

Se lei fosse il procuratore di Balotelli, che consiglio gli darebbe?

Balotelli appartiene alla schiera di quei ragazzi che non hanno ancora capito come, un consiglio, nella vita possa aiutare. Io non ho titolo per dare consigli a Balotelli il quale, giustamente, se gliene dessi uno potrebbe dirmi: ma tu chi sei? A Balotelli auguro solo il meglio.

Quali sono i giocatori ai quali si sente più legato?

Ho lavorato con tali e tanti galantuomini che farei loro torto se non li citassi tutti. Però, da Donadoni ad Abertini, da De Sciglio a Poli a Rui Costa a Boban a Ogbonna un denominatore comune c’è: la serietà, l’educazione, il rispetto, la professionalità.

Secondo lei il calcio italiano ha toccato il fondo?

Il primo problema del calcio italiano è la mancanza di progettualità. Prenda il Bayern, per esempio: negli ultimi 21 anni, per 20 volte ha chiuso il bilancio in attivo e la sua gestione è stata così oculata da consentirgli di diventare campione di Germania, campione d’Europa, campione del mondo. E vorrei citare anche gli altri club tedeschi, a cominciare dal Borussia Dortmund. Basterebbe copiare. La verità è che il 30 per cento delle partite  sono inutili. Che il mercato è troppo lungo e bisognerebbe tagliarlo, sia d’estate sia d’inverno. Che le squadre iscritte ai campionati sono troppe e devono essere ridotte. Che la Fifa e l’Uefa sono diventate prima di tutto organizzatrici di grandi eventi, moltiplicando il numero delle gare a dismisura. Vogliamo parlare dell’Europa League e della sua formula, dispendiosissima per i club che vi partecipano? Vogliamo parlare, con tutto il rispetto sia chiaro, di Andorra, Gibilterra, San Marino, delle Far Oer che tecnicamente sono di caratura inferiore, eppure vanno sistematicamente incontro a bastonate altrimenti evitabili? Ma Andorra, Gibilterra, San Marino e le Far Oer contano quanto Germania, Argentina e Italia in sede di elezione presidenziale e che non c’è nessuno, in Italia come all’estero, che si batta per cambiare questo stato di cose. Da torta che era, il calcio è diventato un pasticcino. In pochi se ne sono accorti”.

 

Redazione Milanlive.it

 

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