Fernando Torres si è presentato bene nella prima conferenza stampa da nuovo giocatore del Milan: umile, educato, disponibile, a tratti quasi timido. Tutto il contrario di Mario Balotelli. Ma l’attaccante spagnolo, che ha ereditato la pesante maglia numero 9, deve adesso rispondere sul campo con i gol. Quei gol che con il n.9 il suo allenatore Filippo Inzaghi ha segnato per 11 anni in rossonero.
Torres è già costretto a combattere i fantasmi del passato. Il primo è sicuramente Balotelli. L’ex Chelsea ha detto di voler fare meglio di lui, che nei primi sei mesi di Milan ha segnato 12 gol in 13 presenze risultato decisivo per la conquista del terzo posto in campionato, obiettivo che anche quest’anno hanno i rossoneri. Van Basten, Papin, Weah, Bierhoff e Ibrahimovic al loro debutto hanno conquistato almeno lo Scudetto e sono risultati essere protagonisti. Destino vuole che invece Shevchenko e Inzaghi non vi siano riusciti. L’ucraino si presentò comunque nella stagione 1999-2000 con 29 gol in 43 partite complessive e fu capocannoniere della Serie A. Mentre Inzaghi nel 2001-2002 fu vittima di infortuni, ma timbrò il cartellino 16 volte.
Torres dovrà raggiungere almeno la doppia cifra per dimostrare di essere all’altezza di chi lo ha preceduto. Lo Scudetto è difficile da raggiungere, ma il terzo posto e la Coppa Italia sono obiettivi più alla portata. La doppia cifra in Premier League con la maglia del Chelsea non l’ha mai raggiunta, ma al Milan ha la possibilità di riscattarsi. Inzaghi sta studiando le soluzioni per farlo rendere al meglio e non ripetere un altro flop spagnolo come furono Josè Mari e Javi Moreno.
Il centravanti spagnolo ha tanti motivi per volere far bene. Riscatto personale da alcune stagione negative, la possibilità di riconquistare la nazionale e dimostrare di saper segnare in un campionato come quello italiano. I tifosi si aspettando molto da El Nino. Lui vuole ripagarli con i suoi gol.
Redazione Milanlive.it
