Giornata di presentazione oggi per Fernando Torres a Casa Milan.
Le prime dichiarazioni, in apertura l’amministratore delegato Adriano Galliani: “Tutti sanno chi è Fernando Torres. Ha vinto tutto nel calcio, è uno dei pochi ad aver vinto il Mondiale, l’Europeo e la Champions nel Chelsea. Una carriera straordinaria, iniziata nel 2002 all’Atletico. Loro erano tornati in Primera Division e Miguel Angel Gil mi parlavano di un 84 fortissimo che si chiamava già allora Fernando Torres. Nel 2004 l’Atletico incontrai l’agente di Fernando, ma la cosa non andò in porto. Nel 2007 andò al Liverpool, due mesi dopo la nostra Champions. Finalmente dopo 10 anni di corteggiamento è al Milan. Mejor tarde que nunca. Siamo molto felici di avere un centravanti così importanti. Farà benissimo. Avrà il numero 9, con tutti gli oneri e gli onori che questo comporta“.
Fernando Torres: “In questi primi giorni tutto succede molto rapidamente. Bisogna lasciare il tempo per conoscere lo staff e vedere la partita con la Lazio. Per me la cosa più importante è adattarmi alla squadra, per aiutare la squadra ad essere migliore.”
Ancora “El Nino” in conferenza stampa: “Non serve visitare il Museo del Milan per sapere quanto questo club è importante. La quantità di trofei nazionali e continentali che ha conquistato questo club mi ricorda cosa devo fare qui. Per me è una grande sfida. Mi sento un privilegiato e fortunato ad essere qui. Tanti giocatori hanno indossato questa maglia, e non vedo l’ora di cominciare. Ora bisogna attendere, ma è chiaro che il Milan non è un club come altri.
Un Torres molto concentrato e scalpitante di cominciare: “Ho molta voglia di cominciare. E’ una nuova avventura che mi serviva. Volevo giocare in Serie A, dopo l’esperienza in Premier e prima ancora nella Liga e per me è qualcosa di prezioso e importante. Voglio fare gol ed aiutare il Milan a lottare per l’Europa e conquistare trofei. Vogliamo tornare a competere con i migliori. Sono molto felice di essere qui e non vedo l’ora d’iniziare. Io sono un giocatore differente rispetto ai miei predecessori. Van Basten, Weah ed Inzaghi? Spero di fare come hanno fatto loro e di vincere quello che hanno vinto loro. E’ una sfida difficile lo so bene e spero di apparire dal 2014 anch’io nel Museo al loro fianco. Tutti conosciamo Inzaghi come calciatore e adesso comincia la sua avventura in Serie A. Con passione e voglia di vincere, esattamente come quando giocava. Sono sicuro che da lui potrò tirare fuori il meglio di me stesso. Se lui mi ha voluto, vuol dire che posso far parte di questa squadra e che posso essere funzionale a questa squadra.”
Sempre El Nino: “In Europa hai tre grandi campionati: Spagna, Inghilterra ed Italia. Sono sempre da qui che provengono le migliori squadre. Avevo molti compagni dell’Atletico che provenivano dal Milan. Albertini ad esempio mi ha sempre parlato bene di questa squadra. Già nel 2004 si era parlato di un mio passaggio qui. Ripeto sempre ho sentito un bene di questo Club. Non ho mai avuto problemi di adattamento dall’Inghilterra alla Spagna. E’ un calcio differente rispetto all’Inghilterra, questo è certo, ma credo sia una questione più mentale che tecnica. Mi sento pronto.”
Sul connazionale Llorente e sugli obiettivi stagionali si è così espresso:”Llorente è un buon amico e lotteremo contro la sua squadra. Speriamo di Speriamo vinca il migliore. Ho visto la voglia dei tifosi e della squadra di tornare nei primi tre posti. Vedendo la storia del Milan questo è l’obiettivo minimo. Vogliamo vincere. Prometto che darò sempre il massimo. A livello personale spero che questa stagione finisca nella maniera migliore possibile, cioè vincendo. Spero che il Milan possa tornare in zona Champions”.
L’ex Chelsea ha poi aggiunto: “Per avere successo in una stagione così lunga è il gruppo. C’è concorrenza nella squadra, ma non è gusto parlare di un mio compagno in particolare. Il Milan è una squadra solida e questo è importante. Spero di essere a disposizione della squadra quanto prima, ma ripeto il gruppo viene prima di qualsiasi interesse del singolo.”
Il suo passato con il Chelsea: “La mia relazione con Mourinho è sempre stata buona. Ci siamo augurati buona fortuna. Mi ha raccontato la passione che c’è nel calcio a Milano. Ho augurato al Chelsea una stagione piena di successi. Con Mourinho ho imparato moltissimo e gli auguro le cose migliori a lui e alla squadra.”
Per lui un colloquio anche con Berlusconi: “Ho parlato un po’ con il Presidente, che mi ha sempre benvoluto qui e che finalmente sono arrivato qui. Ho fatto prove fisiche di vario tipo. Di forza, di agilità e mi sento molto bene fisicamente. Mi trovo bene fisicamente e mentalmente. Sono felice. Tutto viene più facile quando desideri iniziare una tappa così importante come il Milan e spero che i prossimi test saranno ancora migliori.”
Parola all’amministratore delegato Adriano Galliani: “L’operazione più difficile è stata Van Ginkel perchè resisteva al nostro corteggiamento. Gli avevamo dato un ultimatum, ma poi vedendo che non mollava l’abbiamo ritirato. Alla fine ha deciso di venire da noi. E’ un talento grandissimo secondo me e secondo Arrigo Sacchi. Lui arriva al Chelsea dal Vitesse, parte titolare e si fa male. Dopo un infortunio così, forse ha pensato che era meglio venire qui. Poi De Jong e Torres hanno insistito con lui e alla fine ha detto di si. Bonaventura è stata una delle cose più anomale di mercato della mia vita. Eravamo convinti dello scambio Biabiany-Zaccardo. Poi mi è venuta quest’idea e fortunatamente in quel momento c’erano il Presidente dell’Atalanta, l’agente di Bonaventura e il ragazzo. Abbiamo analizzato i suoi dati e poi è venuto qui, prima che potesse andare dall’altra parte di Milano.
Ancora Fernando Torres: “Se formi un gruppo forte, di persone umanamente sane, tutto è più facile. La parte tecnica è importante, quella professionale altrettanto. Mi fanno piacere le parole di Mourinho. Siamo professionisti in tutti i momenti. Dobbiamo comportarci così sempre, in qualsiasi situazione. Ho avuto grandi esempi di professionismo e mi sono sempre comportato in maniera professionale. Ho giocato in 3 squadre diverse, ma in periodi diversi. Ho vinto nel Chelsea, ma ho fatto più gol nel Liverpool e nell’Atletico. Al Milan si resetta tutto. Credo che non serva che faccia promesse. Meglio che vedano il giocatore che si auspicano e spero possano vedere il goleador che sono sempre stato. Spero di vincere tanto come ho fatto nel mio club precedenti. Quando si va ad un grande Club è normale avere grande aspettative. Io ho la fortuna di essere in un grande Club ed è normale che tutti si ricordino quello che ha fatto Balotelli lo scorso anno. Spero di essere tanto importante come lui, se non anche di più di lui, in questa stagione per la squadra. Auguro le migliori fortune a Balotelli a Liverpool“.
Focus derby: “Tutti i derby sono partite speciali, piene di rivalità. In aeroporto mi hanno subito chiesto un gol nel derby di Milano. Ho giocato vari derby nella mia vita e sono partite bellissime. Per la gente, per la rivalità che si vive in settimana. Noi giocatori lo sappiamo. Facciamo le cose bene in queste partite e poi nel derby spero di regalare una gioia ai tifosi.”
I suoi colleghi di reparto in attacco: “Conosco i miei compagni e dobbiamo conoscerci e giocare assieme il più possibile. Spero possano darmi tanto e viceversa. Speriamo di poterci intendere bene e di fare tanto assieme. Contro la Lazio El Shaarawy ha potenzialità infinite, sta crescendo tanto e può migliorare ancora tantissimo.”
Una sfida affascinante la Serie A per Fernando Torres: “Non è facile giocare in Spagna, in Inghilterra e nemmeno in Italia. Più difficile è la sfida, meglio è. Sono pronto a prepararmi al meglio. So che la tattica è importante qui, ma voglio adattarmi rapidamente. Una volta che succederà questo, verrà tutto molto più semplice sul campo. Io ho bisogno di un posto dove divertirmi, godermi il gioco e di affrontare una sfida grande per me. Spero di avere nel Milan i miei migliori anni di vita calcistica e di vivere una seconda giovinezza.”
Ancora l’amministratore delegato Adriano Galliani: “Torres, come Kakà, è un grande professionista. Anche se sono comunque due giocatori tecnicamente diversi. Taarabt? Fino alle 22 di ieri sera ho parlato con lui, ci teneva a tornare. Cercavamo però un calciatore differente e ragionando con tutto lo staff abbiamo scelto Bonaventura. Cristante? Voleva andarsene, si sentiva poco impegnato e tutto è nato da lui. Io gli ho proposto il prestito ma lui non ha voluto, in quel momento è nato Bonaventura. Auguro al ragazzo di diventare un campione, lo pagammo 25.000 €, ora abbiamo un calciatore con esperienza ma comunque giovane“.
Redazione Milanlive.it