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Valencia riaccende due allarmi: difesa e centrocampo

Valencia-Milan

Il Milan domenica sera a Valencia ha collezionato un’altra sconfitta contro un avversario di buon livello, ma non di certo eccezionale. E siamo c0sì a quota 4 dopo le batoste rimediate con Olympiacos, Manchester City e Liverpool. Le costanti di queste partite sono state la grande fragilità difensiva della squadra e le difficoltà del centrocampo di sviluppare una manovra veloce ed un gioco in grado di mettere gli attaccanti nelle condizioni di rendersi pericolosi. Si è parlato molto della necessità di Filippo Inzaghi di avere a disposizione un esterno destro, ma bisogna pensare prima di tutto alle fondamenta della squadra.

 

Difesa

Dietro si balla molto. Soprattutto al centro finora nessun elemento si è dimostrato affidabile. La coppia Alex-Rami dovrebbe essere quella titolare nelle idee di Inzaghi, ma entrambi i giocatori sono in ritardo di condizione e comunque non sembrano essere ben assortiti avendo caratteristiche abbastanza simili. Dopo un buon Mondiale, si è rivisto Zapata contro il Valencia. La sua performance è stata disastrosa se consideriamo il clamoroso errore che ha propiziato il gol di Alcacer. Inzaghi si attendeva molto da lui, ma ha deluso. Bonera si è confermato inadeguato, così come lo sono anche i vari Zaccardo e Mexes. Servirebbe un rinforzo di livello. Un centrale veloce, abile in marcatura e nell’impostare. Un nome? Fabien Schar del Basilea.

 

Centrocampo

Tanta, troppa lentezza ha dimostrato il Milan nello sviluppare la propria manovra di gioco. Anche le ripartenze in contropiede non sono letali come dovrebbero invece essere. Senza parlare dei pochi palloni giocabili che giungono agli attaccanti. Sicuramente le assenze di De Jong e Montolivo si fanno sentire, sia in fase di interdizione che di impostazione. Ma una squadra come quella rossonera dovrebbe essere dotata delle contromisure per sopperire alle assenze dei titolari. Cristante è una delle note più positive, ma i compagni non hanno convinto. Serve un giocatore tecnico che possa far compiere un salto di qualità al reparto. E quel giocatore non può essere Blerim Dzemaili, elemento utile e buon gregario, ma non può prendere le redini del centrocampo milanista.

 

Attacco

In attesa di capire se Balotelli sarà in grado di fare la prima punta, l’obiettivo è quello di reperire un esterno destro di piede mancino così come richiesto da Inzaghi. Se Juan Manuel Iturbe non ha mai avuto chance di venire al Milan per motivi di carattere economico, lo stesso si può dire di Alessio Cerci. Il suo nome viene fatto continuamente, ma il club di via Aldo Rossi non è in grado per ora spendere 18-20 milioni di euro. Sono più realistiche soluzioni low cost come Goran Pandev o Adel Taarabt. Il macedone del Napoli non piace affatto ai tifosi, che vedono in lui l’ennesimo scarto over 30 che viene al Milan per svernare e guadagnare uno stipendio che ben presto potrebbe diventare un peso. Il marocchino invece divide la tifoseria, tra chi lo considera un grande giocatore e chi invece non pensa che sia il giocatore giusto. Inzaghi la pensa come i secondi. L’elemento ideale sarebbe Xherdan Shaqiri del Bayern Monaco, valutato circa 15 milioni. Ma anche in questo caso servirebbe uno sforzo economico, dato che finora la società ha speso al massimo 4 milioni e 250 mila euro pagabili in 3 anni in questo mercato.

 

Redazione Milanlive.it

 

Scritto da
Matteo B.