Nel primo Consiglio Federale agli ordini di Tavecchio è stata presa una decisione importante che riguarda la “discriminazione territoriale“. Il documento emerso dalla riunione a Roma attesta che è stata cancellata dall’articolo 12 “l’offesa, denigrazione o insulto per motivi di origine territoriale” come responsabilità oggettiva della società. Di fatto la squalifica per discriminazione territoriale è stata abolita per la gioia delle curve.
In pratica la discriminazione territoriale diventa semplice espressione oltraggiosa, viene inserita nell’articolo 12 (e non più nell’articolo 11) e viene così punita in maniera molto più lieve con ammende da 10.000 a 50.000 euro per i club di serie A, da 6.000 a 50.000 per i club di serie B, da 3.000 a 50.000 euro per i club di Lega Pro. Solo “nei casi più gravi, da valutare in modo particolare con riguardo alla recidiva, sono inflitte congiuntamente o disgiuntamente” anche sanzioni più dure: chiusura di un settore o dello stadio, oppure squalifica dello stadio fino a un massimo di due anni.
Redazione Milanlive.it