La Guinness Cup disputata oltreoceano ha rappresentato un campanello d’allarme importante per il Milan in vista della nuova stagione. I rossoneri hanno chiuso il torneo con zero punti in tre gare, dieci reti subite e solo una realizzata, da Muntari contro il City.
Come riporta la Gazzetta dello Sport di oggi, Filippo Inzaghi resta ottimista; il suo credo, fondato sul lavoro e sulla forza di volontà del gruppo e dei singoli, deve ancora svilupparsi. E’ presto per giungere a conclusioni affrettate dopo solo un mese di lavoro, ma l’allarme è già suonato da un pezzo. La difesa rossonera fa acqua da tutte le parti, Alex e Rami fanno fatica ad entrare in forma, Mexes non dà le garanzie giuste ed alcuni (vedi Albertazzi o Zaccardo) non sembrano all’altezza del Milan.
L’attacco non è da meno, visto che in attesa di Balotelli e Menez, ancora non al top della forma, c’è da registrare la scarsa concretezza di Pazzini, un El Shaarawy ancora col freno a mano tirato e un Niang generoso ma lontano dal diventare il bomber della situazione.
Inzaghi lavora sulla testa della squadra, l’umore sembra buono e le sconfitte in amichevole non dovrebbero rimanere nella testa dei giocatori, ma contano anche gambe e qualità di gioco, che per ora sono ampiamente sotto la sufficienza.
Redazione MilanLive.it