Andrea Petagna da qualche settimana si è trasferito dal Milan al Latina in prestito. Un’esperienza in Serie B gli farà sicuramente bene, permettendogli di maturare e magari di tornare a calcare i campi di Serie A con un bagaglio di esperienza maggiore già dall’anno prossimo. Nel corso dell’intervista concessa a La Gazzetta dello Sport ha dichiarato: «Lasciando il Milan, giorni fa, Inzaghi mi ha detto “Fai tanti gol e torna pronto per la A”. L’applauso dei compagni m’ha fatto venire la pelle d’oca. Non ho paura delle difese di B, mi hanno marcato Terry e Cahill del Chelsea, il Manchester… lotterò».
Si aspettava più spazio da Inzaghi: «Vero, ma ho bisogno di giocare anche per il mio fisico massiccio, e so che a Latina sarò sotto la loro lente di ingrandimento. Qui mi piace. Tanti giovani, mix perfetto con gli anziani, ed è un gruppo che scherza, allegro, al Milan non si poteva farlo molto…»
Sull’esperienza di sei mesi alla Sampdoria ha detto: «Stavo crescendo, imparando, poi andai con l’Under 19 per la qualificazione Europei e persi ritmo, faticando a ritrovarmi e rientrare».
Sul Torneo di Viareggio vinto con la Primavera del Milan si è così espresso: «Vincemmo il torneo, segnai nella finale. Ricordo che mi scriveva cosa e quanto mangiare prima delle gare delicate dove mi urlava “dai, fai vedere a quello della prima squadra che sei pronto per la A”».
Sui suoi obiettivi al Latina ha dichiarato: «Vorrei essere tra i protagonisti di un’altra annata importante, migliorando il torneo scorso. La Serie A? Ci proveremo, mi sono buttato a capofitto nel lavoro con Beretta, l’avermi voluto a tutti i costi mi responsabilizza di più. L’estero? Il Leeds di Cellino? Meglio andarci quando sarò pronto per giocarmela alla pari, non ora che devo imparare».
Infine un retroscena che riguarda Silvio Berlusconi, che si confuse e lo chiamò ‘Pignatone’ invece di Petagna: «Quanto sei alto? 1.90… Naaaaa, troppo basso…per fare il portiere, mi disse».
Redazione Milanlive.it