Adriano Galliani è stato molto contestato dalla Curva Sud Milano nel giorno del raduno della squadra. Nel comunicato emesso dal noto gruppo organizzato di tifosi rossoneri è emerso che l’amministratore delegato con la sua richiesta di buonuscita da 60 milioni di euro tiene praticamente sotto ricatto il Milan. Il diretto interessato nel corso della conferenza stampa ha precisato, però, che tale importo è un’invenzione e che non gli aspetta alcuna buonuscita.
Il sito Calcioefinanza.it ha cercato di fare chiarezza in merito a queste affermazioni ed ha spiegato quanto c’è di vero in ciò che asserisce Galliani: “Apparentemente il dirigente monzese ha ragione. Galliani, diversamente dagli amministratori delegati di alcuni club italiani, non è un dipendente della società non ricoprendo anche la carica di direttore generale, come avviene ad esempio in casa Juventus dove sia Beppe Marotta sia Aldo Mazzia siedono sia nel consiglio di amministrazione, ricoprendo il ruolo di ad (seppur con deleghe differenti tra loro) sia quello di direttori generali.
Galliani ha dunque ragione quando dice che se Fininvest, cui fa capo il controllo del Milan, decidesse di non rinnovargli il mandato di amministratore (che tra l’altro dura un solo anno), la società rossonera non sarebbe tenuta a versargli alcuna indennità in qualità di dipendente. Ma questo non esclude il fatto che il Milan (o in caso di accordi particolari, direttamente l’azionista Fininvest) non sia tenuto a farlo in caso di cessazione di Galliani dal ruolo di amministratore esecutivo (quindi munito di deleghe operative) della società.
Si tratta di una prassi consolidata in molti importanti gruppi industriali italiani. Un caso che ha fatto clamore ha riguardato, ad esempio, l’ex presidente esecutivo di Telecom Italia, Franco Bernabè. Il 3 ottobre 2013 il top manager trentino, che non ricopriva incarichi da lavoro dipendente nel gruppo telefonico di cui era presidente del consiglio di amministrazione con particolari deleghe esecutive si è dimesso anticipatamente dalla carica, lasciando anche il cda di Telecom“.
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Redazione Milanlive.it