Ricardo Kakà non è più un giocatore del Milan. Il brasiliano lascia così la maglia rossonera dopo meno di un anno dal suo ritorno. Ricky ha rilasciato alcune dichiarazioni di Milan Channel: “In questi giorni abbiamo pensato molto alla mia carriera, ai miei progetti personali e alla mia famiglia. Avevo sempre detto che avrei voluto giocare in America un giorno e siamo arrivati a un accordo per farlo il prossimo anno. Volevo che questo cammino però fosse tracciato anche da San Paolo, dove mi trasferirò per 6 mesi per poi andare in America. L’Orlando City è una nuova squadra con un bel progetto con un proprietario brasiliano. Il San Paolo? Sono contento è una grossa soddisfazione per me. Voglio anche smentire tutte le voci uscite sulla separazione Caroline”.
Ha poi aggiunto quanto segue sul Milan: “Essere tornato è stato importante per me, è stata una stagione speciale a livello umano. I tifosi ci sono sempre stati vicini. L’annata è stata molto difficile, ma per me tornare al Milan e raggiungere le 300 partite con questa maglia e superare i 100 gol è stato bellissimo. La mia scelta non è legata alla Champions League, è un altro tipo di progetto. Non indosserò più la maglia numero 22, volevo lasciare questo segno anche ai tifosi del Milan perché questa maglia per me è stata speciale. In Brasile credo che indosserò il numero 8 e poi in America il 10”.
Kakà ha anche parlato di Filippo Inzaghi: “Abbiamo sempre avuto feeling e sempre lo avremo. Anche quando ero al Real parlavamo spesso. E’ un mio ex compagno ma anche un amico. E’ una persona che ama il calcio e ama il Milan e gli auguro di fare una grande stagione. Il Milan ha imparato tanto quest’anno e credo che potrà ripartire meglio dedicando tutto il tempo al campionato. Potrà fare bene togliendosi tante soddisfazioni”.
Infine un saluto a tutti i tifosi milanisti: “Sono contento di andare in Brasile e fare una nuova esperienza, ma salutare i milanisti, sentire nella mia mente il coro che mi dedicano, tutte queste, mi viene di dire loro che questa è una scelta professionale, di una nuova avventura, ma devono sapere che il mio rapporto con la società, con gli italiani, con tutti quelli che lavorano nel Milan è intatto. Quello che sono diventato io passa molto per l’Italia. Mi dispiace, è un momento difficile per me ma sono contento perché nella mia storia come giocatore ho avuto la soddisfazione di giocare in Italia. Grazie a tutti i milanisti di cuore, sono e sarò sempre un tifoso del Milan. Spero di mandare presto di nuovo il messaggio a Galliani “i campioni dell’Italia siamo noi”.