La stagione 2014/2015 è considerata da tifosi, stampa e, almeno a parole, dalla società, come l’anno in cui la parola “fallimento” non sarà più contemplata in casa milanista. Le dichiarazioni della famiglia Berlusconi (“Abbiamo il dovere morale verso i nostri tifosi, di rimboccarci le maniche e riportare il Milan sul tetto d’Italia e del Mondo”, “L’obiettivo che ci auguriamo e a cui puntiamo è la finale di Champions League del 2016”), lasciano trasparire voglia di rivalsa e l’intenzione di rimettere le cose a posto attraverso investimenti concreti a livello commerciale e sportivo. Le prime voci di mercato e le mosse “ufficiali” compiute fino a qui dalla società, lasciano però più di un dubbio. La speranza, come molti tifosi del rossoneri si augurano, è quella di essere smentiti dai fatti.
Ma analizziamo punto per punto le note stonate che non fanno ben sperare i tifosi del Milan:
– Il rinnovo di contratto di Christian Abbiati e l’ingaggio di Michael Agazzi, lasciano intendere che nemmeno quest’anno il Milan potrà contare su un portiere affidabile, sia tra i pali che a livello di integrità fisica.
– Le trattative di mercato che si stanno portando avanti (riscatto di Taarabt e Rami e l’ingaggio di Agazzi), lasciano tristemente intendere che la società rossonera sta modificando la rosa senza sapere effettivamente chi sarà il prossimo allenatore e, quindi, senza badare alle idee tattiche e filosofiche di gioco del possibile successore di Clarence Seedorf.
– La stancante nenia legata alla panchina rossonera, dimostra la mancanza di idee concrete sul possibile successore e la scarsa disponibilità di liquidi a disposizione della società, dato che anche i 10 milioni di euro per congedare l’attuale allenatore olandese sono diventati un enorme problema.
Ecco che, con tutti questi nodi da sciogliere, la società si ritrova ingabbiata nuovamente da scelte avvenute in passato in maniera avventata, non programmata e attualmente difficilmente rimediabili. L’allenatore della prossima stagione sarà con tutta probabilità, cosi come avvenuto quest’anno con Massimiliano Allegri, una persona malvoluta dal Presidente Berlusconi ma confermatissima per la mancanza di soldi e alternative. La rosa sarà inevitabilmente sfoltita e modificata, ma se il buongiorno si vede dal mattino, ci ritroveremo una squadra mediocre che, come spesso accaduto negli ultimi anni, verrà dichiarata in grado di lottare per lo scudetto.
L’inaugurazione di Casa Milan, davvero splendida ed innovativa, può e deve essere un primo tassello per la rinascita di quello che fino a pochi mesi fa era ancora il club più titolato al Mondo. Ma come detto pochi giorni fa dal buon vecchio Rino Gattuso: “Bisognerà essere bravi a dichiarare obiettivi realmente realizzabili” e, se la società ha promesso che riporterà il Milan là dove è abituato a stare, c’è solo da aspettare e sperare, perché purtroppo il rischio di un altro anno di transizione è dietro l’angolo.
La voglia di essere smentiti dai fatti, non è mai stata cosi forte.
Riccardo Algeri – Redazione Milanlive.it