Queste le dichiarazioni rilasciate da mister Clarence Seedorf in esclusiva a Milan Channel alla vigilia di Milan-Sassuolo:
“A Bergamo eravamo partiti bene i primi 15’ minuti, poi abbiamo perso il controllo della partita, loro hanno avuto due occasioni ma anche noi abbiamo avuto qualche opportunità di fare gol su calcio d’angolo. Nel secondo tempo abbiamo trovato l’1 a 0 poi però è arrivato il rigore che ha cambiato la partita. Potevamo ancora andare a vincere, ci abbiamo provato, poi però all’ultimo minuto è arrivato il secondo gol dell’Atalanta, il calcio è anche questo. Mastour è un ragazzo veramente molto giovane, ha talento. Il Milan ha un progetto chiaro per lui, è molto giovane e stiamo cercando di farlo abituare ad un livello superiore al quale è abituato, anche fisicamente. Questo sarà il suo percorso, non dovremo bruciarlo quindi tutti sono molto attenti a lui, dalla società ai giocatori. Ogni partita ha la sua storia, in alcune prevale il carattere, in altre la tecnica, contro la Juve ho visto la squadra applicare molto le mie idee sia dal punto di vista del carattere, dell’unione, ma anche del gioco e della velocità, in più gare ho visto cose buone. Stiamo continuando a crescere e anche io sto conoscendo sempre più i giocatori“.
“La squadra a Bergamo è partita bene, dopo 30 secondi siamo stati subito aggressivi, sono stati bravi anche loro però soprattutto a livello tattico, per questo il calcio italiano è sempre di alto livello, perché tutti gli allenatori sono bravi a livello tattico. La Juve è una partita più facile da preparare perché ha un gioco ben definito, squadre invece di un livello più basso usano questa variabile per mettere in difficoltà le squadre più forti. Con El Shaarawy nel secondo tempo abbiamo risolto questo problema. Potevamo essere più lucidi, ma non possiamo rimproverare la sconfitta di Bergamo dopo ciò che abbiamo fatto vedere nella seconda parte del Campionato, i giocatori hanno dato tutto quello che avevano. Anche nei momenti di difficoltà io trovo il mio equilibrio, ciò non toglie che io vivo dei sentimenti, ciò che però mi dava conforto e tranquillità era il rapporto diretto col gruppo, che mi ha sempre dato coraggio, motivazione e forza per affrontare la gestione esterna“.
Fonte: acmilan.com